venerdì, Novembre 14, 2025
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Al Vittoriale si conclude la tre giorni dedicata a questo genere

La hit parade dell’operetta

A conclusione della prima delle due sezioni che il cartellone estivo del Vittoriale di Gardone Riviera ha dedicato all’operetta (la seconda è in programma ad agosto), stasera, domenica, alle 21.15 la compagnia diretta da Pippo Santonastaso presenta «Varieté d’operetta», un vero e proprio varietà che alterna le arie delle più famose commedie musicali («La vedova allegra», «Cin Ci Là», «Il paese dei campanelli», «Sogno di un valzer», «Scugnizza»…) a storielle e aneddoti raccontati e cantati dallo stesso Santonastaso e dagli altri della compagnia. L’ingresso costa 40.000 (34.000 i ridotti) per la platea numerata e 30.000 (26.000) per la galleria. Informazioni allo 0365- 296519. Per i biglietti acquistati prima delle 19 del giorno dello spettacolo, vige il diritto di prevendita del 10%. L’altra sera, in occasione della rappresentazione del «Paese dei campanelli», la celeberrima operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, al Teatro del Vittoriale c’erano soltanto 400 spettatori. Strano, perché, di solito, quando nell’anfiteatrato gardonese va in scena un’operetta, qualunque essa sia, anche se poco o niente conosciuta, gli spettatori accorrono in massa. L’altra sera, invece, Pippo Santonastaso e la sua compagnia hanno dovuto accontentarsi di un’insolita e assai poco accogliente cornice: una platea a metà e una gradinata più vuota che piena. Forse è anche per questo che lo spettacolo non è riuscito a «decollare» come avrebbe dovuto e meritato. Infatti, se è vero che il gruppo di Santonastaso vive soprattutto della verve del «piccolo» comico (ha confessato d’essere alto, pardòn, basso 1,62), è anche vero che i cantanti della compagnia non hanno certo demeritato, almeno non più di altri loro colleghi esibitisi al Vittoriale. Tutti, insomma, chi più e chi meno, hanno fatto onestamente la loro parte. Così come l’orchestrina diretta da Massimo Pauselli e gli otto ballerini, sei ragazze e due ragazzi, ai quali, semmai, è da chiedere qualche sorriso in più (suvvia, siamo all’operetta, non ad un funerale…). Nonostante questo, dicevamo, l’altra sera i… Campanelli sono suonati, ma non come avrebbero potuto e dovuto. Col risultato che il pubblico s’è scaldato di più nel fuori-programma che Santonastaso ha concesso alla fine dell’operetta. Dopo aver ricordato gli appuntamenti delle serate succesive, infatti, e dopo aver scambiato qualche battuta con i presenti, il comico è sceso in platea invitando il pubblico a cantare insieme con gli attori della compagnia due tra le arie d’operetta più famose: «Luna, tu non sai dirmi cos’è» e «Tu che m’hai preso il cuor».

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