sabato, Luglio 27, 2024
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Da Verona giunge la conferma del prolungamento necessario all’atterraggio dei grandi aerei per il trasporto merci. «La pista è da allungare» ma finisce proprio sull’area dei futuri impianti sportivi

L’aeroporto chiede spazio allo stadio

«È una istruttoria tecnica a dire che è necessario l’allungamento della pista dell’aeroporto di Montichiari per adeguarlo alle esigenze degli aerei cargo. Di quanto? Tra i 500 e i 700 metri. In che direzione? Verso l’area dello stadio. Quando? Non è un intervento da fare oggi, ma sicuramente va previsto». A parlare è Fulvio Cavalleri, presidente dell’aeroporto «Valerio Catullo» di Verona-Villafranca e vice-presidente dello scalo di Montichiari (la presidenza è bresciana, affidata al cavalier Ugo Gussalli Beretta, ndr) del quale i soci veronesi detengono l’85 per cento del capitale. L’allungamento della pista di per sè non costituirebbe argomento di particolare rilievo visto che viene presentato come un intervento necessario per rispondere alle esigenze di aerei per il trasporto merci sempre più grandi. Solo che l’allungamento della pista in direzione Castenedolo finisce con l’incrociare gli spazi dello stadio. Dalla parte opposta, verso Montichiari, l’estensione non ci sta: troppi gli impedimenti, a detta dei tecnici, posti dal terreno insieme alla presenza di abitazioni. E visto che lo sviluppo dell’aeroporto è giudicato prioritario dalla Provincia appare inevitabile che dovrà essere così lo stadio a tener conto dei vincoli aeroportuali. D’altra parte è questo l’obbiettivo che si prefigge il Piano territoriale d’area predisposto dallo studio milanese di Francesco Angarano, consegnato al committente, l’amministrazione provinciale, e che ha come finalità l’individuazione sul territorio delle misure migliori a sostegno dello sviluppo dell’aeroporto «Gabriele D’Annunzio». In soldoni, lo studio di Francesco Angarano indicherà che cosa ci può stare e che cosa non si può fare intorno alla Fascia d’Oro. Finalità che l’assessore provinciale al Territorio Maria Stella Gelmini ribadisce, confidando che l’amministrazione provinciale possa approvare entro la fine del mandato, nella prossima primavera, il piano d’area, dopo un approfondito confronto con gli enti locali. Tutti concordi, comunque, da Cavalleri a Gelmini, nel ribadire la compatibilità dello stadio con le altre infrastruttute previste nella zona. Per sapere a quali condizioni però bisognerà attendere l’approvazione del Piano d’area. Certo è che sotto il profilo squisitamente tecnico – a prescindere quindi dalle valutazioni politiche che competono agli enti istituzionali – il Piano nutre dubbi sull’attuale collocazione dello stadio, tanto da suggerire uno spostamento degli impianti fuori dall’attuale asse della pista. Comunque finisca per la Fascia d’Oro è una metamorfosi impressionante. Per decenni brughiera desolata, chilometri quadrati di campi punteggiati da poche cascine, oggi ospita l’aeroporto, in vista c’è l’alta capacità ferroviaria con relativa stazione, poi il completamento della Sp 19 con innesto al casello autostradale, il nuovo casello della A21, l’espansione industriale alla Vulcania. Comprensibile che dare ordine ad una proliferazione simile di infrastrutture non sarà un compito facile e nemmeno indolore. D’altra parte le avvisaglie sono già manifeste da tempo.

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