giovedì, Aprile 18, 2024
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Tregua di un anno tra i proprietari dell’area e il Comune per consentire la ripresa dei lavori di restauro ai Santi. Ma sul diritto di accesso alla strada è ancora in corso una causa civile

Riparte il cantiere al romitorio

Dopo il blocco dei lavori da parte del tecnico comunale, geometra Giseppe Zanini, resosi necessario a fronte della lettera inoltrata al Comune di Lazise dal legale dei proprietari della strada di accesso alla chiesa dei Santi, Giorgio Nalin, Lida Selogna e Marcella Gandin e risalente ancora al mese di luglio, da pochi giorni il cantiere per il restauro del romitorio annesso alla chiesa ha riaperto. È stata firmata la convenzione fra i predetti proprietari e il Comune di Lazise e così l’impresa edile, alla quale sono stati appaltati i lavori, ha già potuto riprendere l’attività. Il progetto prevede il risanamento delle pareti con sottomurazioni e vespai per l’aerazione, il rifacimento del pavimento e del solaio, la scala interna e i serramenti, infine gli impianti termosanitari. L’importo di spesa per questo lotto è di 60.700 euro, finanziato dall’amministrazione comunale. L’assessorato alla cultura della Regione Veneto partecipa con un contributo di 32 mila euro a valere sulla legge regionale n. 6/85. L’ammontare complessivo della spesa per il restauro del romitorio sarà di 104.300 euro. La struttura sarà quindi destinata a centro di documentazione culturale, sede dell’associazione culturale Francesco Fontana e luogo per le attività associative del Comune di Lazise. «Bene ha fatto l’amministrazione comunale di Lazise a sottoscrivere la convenzione per l’accesso temporaneo, per un anno, alla chiesa dei Santi (non ex chiesa come intende il legale di controparte)», spiega Sergio Marconi della Francesco Fontana, «perché così possono partire i lavori di restauro e non c’è quindi il pericolo di perdere i contributi regionali e dei privati». «Questi ultimi, in particolare», sottolinea Marconi, «vedono concretizzarsi il proprio contributo in opere di restauro. Non mi trovano però d’accordo, a giudizio personale, alcune condizioni contenute nella convenzione, perché denotano una volontà non favorevole a concedere il diritto perenne di accesso alla chiesa». «Cito ad esempio il punto 5: il passaggio sarà consentito solo agli addetti ai lavori. Quindi solamente all’impresa, al personale tecnico del comune e dell’associazione». «E gli altri cittadini di Lazise? Per chiarezza va detto», sottolinea ancora Marconi, «che la proprietà della chiesa è del Comune, cioè appartiene a tutta la comunità di Lazise. Inoltre, perché imporre la chiusura dell’accesso al romitorio sul lato est della recinzione?». Per evitare motivi di scontro e proprio per favorire la stipula della convenzione appena sottoscritta, la Francesco Fontana quest’estate aveva annullato la serata di musica e poesia programmata il 4 agosto, ad un anno dalla grandinata del 2002, nonché la messa in onore dei Santi Fermo e Rustico nel giorno del loro martirologio, il 9 agosto scorso. «Dopo 10 anni da quando il Comune ha affidato alla Francesco Fontana il restauro dei Santi», sottolinea ancora Sergio Marconi, «considerando tutte le ostilità incontrate, viene spontaneo chiederci: cosa vogliono questi vicini dal Comune? Hanno costruito le loro abitazioni nel 1970 e la chiesa esisteva già da oltre mille anni. La concessione edilizia era stata rilasciata dall’ufficio tecnico a condizione che … la chiesetta esistente venga restaurata e riaperta al culto a spese della società lottizzante, secondo le indicazioni della Soprintendenza, con sistemazione e allargamento della strada di accesso alla medesima». E la strada in questione è proprio questa. Lo testimoniano molte persone che risiedono o hanno vissuto nel tempo in località Santi. L’accesso alla chiesa è sempre avvenuto proprio dalla strada oggi contestata. Gli atti notarili di compravendita dei terreni in questione recitano: «…. Beni acquistati nello stato di fatto e nella condizione giuridica in cui si trovano con tutti i diritti, ragioni, azioni, pertinenze ed eventuali servitù». «È evidente che si intendono», spiega ancora Marconi, «servitù di passo per accedere alla chiesetta e al romitorio annesso». Fino ad ora l’amministrazione di Lazise e l’associazione Francesco Fontana hanno investito oltre 300 milioni di vecchie lire per il recupero della chiesa dei Santi e sono quindi determinati a completare i lavori valorizzando il sito. Lì, sotto la chiesa e nei dontorni, sono state rinvenute testimonianze di vissuto di epoca tardo romana e alto medievale. Nel frattempo è in corso la causa civile fra gli attori della convenzione appena siglata, ovvero amministrazione comunale e proprietari della strada. Una sorta di tregua armata, della durata di un anno, nell’attesa della sentenza definitiva del tribunale di Verona che determini in via conclusiva i termini per l’accesso alla chiesa dei Santi, magari con una soluzione di buon senso che accontenti tutti, privati e Comune.

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