lunedì, Aprile 29, 2024
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L’antichissima sagra di polenta e mortadella a Riva del Garda

Documenti storici fanno ritenere che la sua origine risalga addirittura al 1463: la tradizionale distribuzione gratuita di polenta e mortadella a Varone – la cui origine è in un antico «beneficio» dovuto dalla Curia alla comunità, consistente nell’obbligo di distribuire una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta» – torna domenica 22 febbraio nel centro di Varone, assieme a «Quattro passi in attesa di polenta e mortadella», marcia non competitiva con tracciati di diversa difficoltà, il ricavato delle cui iscrizioni sostiene un progetto umanitario del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro. In caso di maltempo la manifestazione viene rinviata a domenica primo marzo.

L’inizio è alle 13 con l’apertura della manifestazione, alle 13.30 la sfilata lungo le vie di Varone con la banda musicale Pras Band di Praso, alle 14 il saluto delle autorità nel piazzale dell’oratorio, quindi la distribuzione di polenta e mortadella e l’esibizione della Pras Band. Organizza il comitato Polenta e Mortadella di Varone.

«Quattro passi in attesa di polenta e mortadella» inizia con la partenza libera dalle 9 alle 10. I percorsi sono tre: uno di pianura di circa 8 chilometri, uno di montagna di circa 7 chilometri per un dislivello di circa 200 metri, e un percorso ridotto per i partecipanti con disabilità. Organizza il Gruppo Iniziative Varone Pro loco.

La tradizionale sagra di «polenta e mortadella» a Varone rappresenta una delle feste popolari più antiche di tutto il Trentino. Sfogliando qualche vecchio documento è possibile risalire alle origini: il riferimento è in particolare al dicembre del lontano 1708, quando il curato don Gaetano Bertoldi affermava di essere tenuto, in virtù di un «beneficio» di cui godeva le rendite, conferitogli dalla comunità che ne deteneva lo «Jus Patronatus», a distribuire nel giorno dell’Annunciata nella chiesa di Santa Maria del Perdono una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta».

L’usanza è giunta fino ai nostri giorni: alla «farina cotta» (polenta) è andata ad aggiungersi la mortadella e la data effettiva è slittata dal giorno dell’Annunciazione alla prima domenica di Quaresima. Un’altra testimonianza scritta dell’usanza di distribuire cibarie alla popolazione di Varone risale al 1829. E andando ancora a ritroso nel tempo, si scopre che il «beneficio» cui si fa riferimento nello scritto del 1708 risale addirittura al 1463, quando «Ser Gabriel Pitiliani, originario della città di Siena e sepolto nel cimitero di San Francesco di Riva, lasciò tutti i suoi beni all’altare di San Giacomo nella chiesa del Pernone e volle che lo «Jus Patronatus» fosse del Comune di Riva. Non è dunque da escludere che le pubbliche distribuzioni di cibarie a Varone, di cui «Polenta e mortadella» è la moderna continuazione, abbiano avuto inizio proprio in quel lontano 1463.

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