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Le nuove verità sull’attentato a Giovanni Paolo II: l’analisi di Ezio Gavazzeni a Pozzolengo

La Sala civica di Pozzolengo ha ospitato la presentazione del nuovo libro di Ezio Gavazzeni, “Il Papa Deve Morire”. L’appuntamento, che ha avuto luogo mercoledì 21 maggio alle ore 18:30 presso la Sala Civica in piazza don Gnocchi, ha permesso di esaminare le nuove informazioni riguardanti l’attentato a Karol Wojtyla.

Una Disamina Storica

Gavazzeni, docente di corsi di scrittura e autore di narrativa e inchiesta, con numerosi riconoscimenti letterari internazionali, ha illustrato il suo ultimo lavoro. Durante l’incontro, l’autore si è confrontato con Daniela Aschedamini, Assessore alla Cultura, fornendo al pubblico dettagli e approfondimenti su una delle vicende più complesse della storia recente. Il volume, risultato di un’approfondita ricerca, include oltre 400 documenti inediti che offrono una prospettiva differente sull’attentato del 1981.

I Contenuti Rivelati dal Libro

Il libro ha portato alla luce la documentazione che traccia le minacce di morte rivolte al Pontefice dall’Esercito Segreto per la Liberazione dell’Armenia (ASALA) tra il 1977 e il 1983. Queste minacce sarebbero state correlate all'”Operazione Safe Haven”, un’iniziativa congiunta di Vaticano, governo italiano e Stati Uniti (con il coinvolgimento di Henry Kissinger), volta a facilitare l’espatrio degli armeni dall’allora URSS e il loro reinsediamento a Roma, in vista di un trasferimento negli Stati Uniti.

Il volume ha inoltre rivelato che, nel 1980, lo Stato italiano avrebbe avviato una trattativa con il terrorismo armeno a Beirut, conclusasi nel 1983 con un accordo siglato da Oscar Luigi Scalfaro. Tale intesa prevedeva la cessazione degli attacchi sul territorio italiano in cambio dell’interruzione del flusso migratorio dei profughi armeni attraverso il Paese, un’interruzione che, come testimoniato dai gestori delle pensioni coinvolte, si sarebbe effettivamente verificata.

Gavazzeni ha sottolineato come, nel 1983, durante le indagini del magistrato Ilario Martella sull’attentato a Giovanni Paolo II e la cosiddetta “Pista Bulgara”, i servizi segreti avrebbero omesso di informarlo circa le precedenti minacce e il coinvolgimento del terrorismo armeno, nonché della trattativa con lo Stato italiano. Questo aspetto, come dichiarato dallo stesso Martella in un’intervista presente nel libro, era a lui sconosciuto.

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