Il cardinale Attilio Nicora ha presenziato, ieri, alla cerimonia di inaugurazione dell’edificio che l’Eremo di San Giorgio ha preparato per l’accoglienza delle persone che scelgono l’Eremo come luogo di ritiro e di preghiera. I lavori di ristrutturazione della foresteria sono durati circa un anno e mezzo e sono stati realizzati con il contributo del Banco Popolare di Verona e Nogara, di Società Cattolica Assicurazioni e della Franco Gnutti Holding.Era stato proprio l’allora vescovo di Verona Nicora a volere che l’Eremo restasse in seno alla Diocesi e a proporre ai monaci benedettino-camaldolesi di occuparsene. «Ricordo con quanta fatica e timore decidemmo di trattenere questo luogo e di mantenerlo nella sua tradizione originaria», ha detto il cardinale Nicora agli intervenuti alla cerimonia, allietata dalla musica del Coro delle Istituzioni Armoniche. «Preghiamo per i fratelli Camaldolesi che hanno raccolto questa eredità e per chi, con il loro aiuto, continuerà a rendere possibile la loro presenza e il loro dono».Padre Franco Mosconi, priore dellEremo, ha ringraziato quanti hanno contribuito alla realizzazione della nuova struttura, di cui ha motivato il significato. «È auspicio di tutta la nostra comunità monastica approfondire e allargare il senso della sua presenza a servizio della Chiesa veronese e non solo di quella», ha detto. «C’è la consapevolezza che il nostro Paese, come l’Europa tutta, stia vivendo un momento particolare a livello religioso: i cambiamenti sono profondi, e anche inquietanti, perché riguardano il modo stesso di pensare l’uomo e il suo destino». Il priore ha ricordato che «Il Monachesimo non si è mai estraniato dal mondo e dai suoi problemi sempre nuovi».Ha poi sottolineato che «Il Monachesimo persegue un’estraneità, lo fa nei confronti dì ciò che è “mondano”, ossia superfluo, esteriorità e apparenza, e nel farlo richiama al centro del mondo l’azione provvidente di Dio. Quindi non possiamo non condividere turbamenti ed inquietudini di tanta gente che bussa alla porta dell’Eremo, siano essi presbiteri o e laici, credenti e non». Queste persone, ha aggiunto Padre Mosconi, sono sempre più numerose e diversificate in termini di provenienza geografica. Un dato impensabile. fino a pochi anni fa. Di loro «si avverte una grande stanchezza interiore; hanno itinerari di vita molto diversi, sempre meno semplici e lineari, e tuttavia con sincerità ricercano i valori essenziali». Ritornando all’impegno di accoglienza dell’Eremo all’interno della Diocesi, il Priore ha affermato che la comunità Camaldolese avverte «come profetico il mandato che monsignor Nicora, allora Vescovo di Verona, volle per l’Eremo quale “forte esperienza spirituale, aperta a quanti intendono approfondire nel silenzio e nella preghiera il senso della vita, nella luce di Dio” e a quanti cercano con retta coscienza e con profonda urgenza intellettuale la risposta agli interrogativi più veri». «L’invito del pastore diocesano», ha concluso il Priore, «è stato confermato da padre Flavio Roberto Carraro. E anche questo complesso, che stiamo inaugurando, vorrebbe essere uno strumento per migliorare la condivisione della nostra presenza».
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Il cardinale Attilio Nicora ha presieduto la cerimonia che è stata accompagnata da una messa e da un concerto. Inaugurata la ristrutturazione della foresteria
L’eremo allarga l’accoglienza
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