lunedì, Aprile 29, 2024
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Il direttore della società di navigazione chiede ai responsabili di intervenire per evitare la fermata di battelli e catamarani. L'ingegner Coppola: «I margini operativi si sono ulteriormente ridotti»

Limitare i prelievi o la Navigarda chiude

L’ingegner Marcello Coppola, direttore della Navigarda, segnala alla manciata di uffici competenti fra Mantova, Milano, Parma e Venezia, che se va avanti di questo passo la società rischia di dover interrompere il servizio di navigazione sul lago. Non era mai successo che il livello scendesse tanto: lunedì 15 settembre, l’idrometro di Peschiera ha fatto segnare 8 centimetri sullo zero, una quota mai registrata dal 1950, anno in cui sono cominciati i rilevamenti.La soglia del più 15 pareva invalicabile: nessuno è in grado di dire con esattezza a quale quota i battelli dovranno fermarsi, una situazione così non s’è mai verificata.Da qualche parte, anche a causa delle onde, le eliche hanno già grattato il fondo. «Un ulteriore abbassamento danneggerebbe ancor di più il servizio di trasporto pubblico di linea sul lago». Fino ad oggi, prosegue Coppola, la Navigarda ha assistito in silenzio al continuo calo: «ora i margini operativi si sono ulteriormente ridotti, senza possibilità di soluzioni alternative alla sospensione dei servizi». Ne discende la richiesta di interventi tempestivi «in modo da poter invertire la tendenza alla diminuzione del livello del lago di Garda». Quali siano questi interventi è presto detto: una ulteriore contrazione, o addirittura lo stop ai prelievi di acqua allo sbarramento di Salionze. In questo periodo, secondo gli accordi sui livelli, è consentito un prelievo di 68 metri cubi di acqua al secondo. Invece i rubinetti sono parecchio più stretti: dall’1 al 9 settembre sono usciti 15 metri cubi al secondo ed il livello è sceso da 21 a 17 centimetri sullo zero; dal 9 al 14 il prelievo è raddoppiato (30 metri cubi/secondo) ed il livello ha toccato gli 8 centimetri a mezzogiorno del 15; da allora esce meno acqua (dalle 15 del 17 i metri cubi prelevati sono 11) ed il livello è tornato a salire fino a 13 centimetri. Il Sarca nel corso dell’estate la convogliato enornmi quantità d’acqua nel lago: basta una ricognizione ai ghiacciai del Brenta e del gruppo Adamello-Presanella per rendersi conto dell’erosione spaventosa consumata da giugno in avanti. Se il lago è piombato ad una quota mai registrata, la ragione sta nei prelievi, utilizzati per una centrale idroelettrica e soprattutto per l’irrigazione delle campagne del mantovano. L’ingener Coppola ha avuto il merito di chiarire l’aut-aut. E siamo solo a metà settembre: la stagione non è ancora finita.

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