venerdì, Dicembre 8, 2023
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L’ospedale in prima linea in una ricerca europea

Uno stu­dio sci­en­tifi­co sui pazi­en­ti poliomieliti­ci per cer­care di alle­viare i loro dis­tur­bi e miglio­rarne la situ­azione clin­i­ca, in pro­gres­si­vo peg­gio­ra­men­to pro­prio a causa del­la loro malat­tia. È par­ti­to da poco all’ospedale di Mal­ce­sine uno stu­dio sci­en­tifi­co che val­u­ta gli effet­ti del­la som­min­is­trazione di immunoglob­u­line ai pazi­en­ti ricoverati e affet­ti da esi­ti tar­di­vi del­la poliomielite. In par­ti­co­lare, a quel­li affet­ti dal­la cosìd­det­ta «sin­drome post-polio», che si man­i­fes­ta dopo decen­ni dal­la pri­ma infezione virale.Referente sci­en­tifi­co del­l’inizia­ti­va, che è con­dot­ta con l’ di Verona, è il dot­tor Mil­lo Mar­ti­ni, medico di fat­to respon­s­abile del Cen­tro di Rifer­i­men­to Nazionale per lo stu­dio e la cura degli esi­ti tar­di­vi del­la poliomielite. Il Cen­tro, all’ospedale, è sta­to indi­ca­to e autor­iz­za­to dal min­is­tero anco­ra nel mar­zo 2007 ma tut­to­ra non è sta­to for­mal­mente avvi­a­to, nè dota­to di finanzi­a­men­ti dal gov­er­no. «E ciò nonos­tante le promesse preelet­torali del­l’at­tuale sot­toseg­re­tario al Wel­fare, Francesca Mar­ti­ni», era sta­to pun­tu­al­iz­za­to dai ver­ti­ci del­l’Aidm, l’As­so­ci­azione inter­re­gionale dis­abili motori, durante l’ul­ti­ma riunione.Ma di fat­to il Cen­tro nazionale esiste, lavo­ra, fun­ziona e vi si vis­i­tano centi­na­ia di poliomieliti­ci di tut­ta Italia. «Anche in caren­za di medici, di infer­mieri e di fisioter­apisti, riesce a dare risposte a per­sone che, altrove, non ne trovano», ha ricorda­to anche l’ex pri­mario di Mal­ce­sine e «mae­stro» di Mar­ti­ni, il dot­tore Bruno Danzi. Una «lot­ta con­tro la buro­crazia e la malafede anz­i­tut­to del pres­i­dente del­la Regione, Gian­car­lo Galan», ha tuona­to il pres­i­dente del­l’Aidm, Rober­to Bassi, «che, solo pochi giorni fa, ha defini­to l’ospedale di Mal­ce­sine un prob­le­ma da risol­vere. Evi­den­te­mente non vuole capire l’im­por­tan­za del­l’u­ni­ca strut­tura pub­bli­ca del Gar­da, sia per i poliomieliti­ci che per la gente del lago e i mil­ioni di tur­isti. Lui, di fat­to, ne vuole la chiusura, e ci ha osta­co­la­to in tut­ti i modi».Tutto ciò non ha imped­i­to l’avvio di uno stu­dio sci­en­tifi­co che è sta­to fino­ra autor­iz­za­to in Italia solo a Mal­ce­sine e in pres­ti­giosi cen­tri del nord Europa. «Esso», spie­ga Mar­ti­ni, «riguar­da 50 per­sone ed è in “doppio cieco”. Cioè, 25 per­sone ven­gono sot­to­poste alla ter­apia, e alle altre 25, che fan­no da con­fron­to, viene dato un place­bo. Gli stes­si medici però non san­no quali siano i “pazi­en­ti” e quali i “con­trol­li”. Lo stu­dio non è spon­soriz­za­to dal­l’in­dus­tria far­ma­ceu­ti­ca, è quin­di lon­tano da inter­es­si eco­nomi­ci. Fino­ra abbi­amo reclu­ta­to 29 pazi­en­ti. A cias­cuno viene effet­tua­to uno screen­ing in clin­i­ca Neu­ro­log­i­ca a Verona e altri test. Il trat­ta­men­to con immunoglob­u­line e le ver­i­fiche a 2 e a 4 mesi ven­gono fat­te tutte a Mal­ce­sine, all’U­nità oper­a­ti­va di med­i­c­i­na fisi­ca e riabil­i­tazione. Col­lab­o­ra­no con noi il Lab­o­ra­to­rio del­l’U­ni­ver­sità di Verona e il Servizio di far­ma­cia ospedaliera del­l’Ulss 22 di Bus­solen­go, cui siamo molto grati».Secondo stu­di svedesi e norve­g­e­si i risul­tati con­sistono in un «miglio­ra­men­to tem­po­ra­neo dei sin­to­mi per i pazi­en­ti poliomieliti­ci, che recu­per­a­no parzial­mente forza e resisten­za nelle arti­co­lazioni col­pite dal­la poliomielite, e una net­ta riduzione dei dolori». «L’im­pres­sione», con­clude Mar­ti­ni, «è che il miglio­ra­men­to sia mag­giore quan­to più pre­coce è l’inizio del trat­ta­men­to dal­la com­parsa dei sin­to­mi. Dati cer­ti li potremo avere però solo alla fine del­lo stu­dio».

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