domenica, Dicembre 10, 2023
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Misurare il valore del museo è possibile?

É pos­si­bile mis­urare il val­ore di un ? Alla doman­da risponde mart­edì 22 otto­bre Irene Sane­si, esper­ta in econo­mia del­la cul­tura che a par­tire dalle ore 18 alla Gal­le­ria civi­ca Segan­ti­ni di Arco dis­cute del­la val­u­tazione degli intan­gi­bili come una delle sfide che inter­rogano il nos­tro tem­po (tema di una sua immi­nente pub­bli­cazione) con Anna Cat­toi, diri­gente del­l’Area servizi alla per­sona e alla comu­nità del Comune di Riva del Gar­da.

L’in­gres­so è libero.

La pro­pos­ta è il ter­zo appun­ta­men­to con i «Dialoghi» del MAG, , pro­posti nel­l’àm­bito di «Der Blitz. Ricer­ca, azione e cul­tura con­tem­po­ranea», prog­et­to in col­lab­o­razione con il Mart, Museo d’arte mod­er­na e con­tem­po­ranea di Tren­to e Rovere­to e a cura di Veron­i­ca Caci­ol­li, Denis Isa­ia e Fed­eri­co Maz­zonel­li, àmbito di appro­fondi­men­to dei temi inda­gati a liv­el­lo artis­ti­co da Der Blitz, affi­an­can­do alle attiv­ità espos­i­tive, di ricer­ca e pro­duzione una costante rif­les­sione sul con­tem­po­ra­neo, attra­ver­so l’ap­por­to di inter­locu­tori di diver­sa com­pe­ten­za (dal­l’ar­chitet­tura all’ur­ban­is­ti­ca, dal­l’e­cono­mia del­la cul­tura all’antropolo­gia).

«La let­ter­atu­ra in tema di account­abil­i­ty muse­ale è ampia – spie­ga Irene Sane­si – dal bilan­cio sociale a quel­lo di mis­sione, dal­la bal­anced score­card alle più diverse ren­di­con­tazioni mul­ti­cri­te­ri­ali. La mag­gior parte dei mod­el­li è mutu­a­ta dal mon­do azien­dale e guar­da al museo come orga­niz­zazione-insieme di beni-con­teni­tore, sec­on­do un approc­cio riduzion­ista. Questo non è sbaglia­to, ma è “chiu­so”: il museo infat­ti è un organ­is­mo vivente, cos­ti­tu­ito da per­sone, che sfi­da quo­tid­i­ana­mente l’in­certez­za e che non può essere “zip­pa­to”: per osser­var­lo e com­pren­der­lo dob­bi­amo coglierne i pro­ces­si e le dinamiche, e forse dob­bi­amo far­lo con mod­el­li nuovi».

«Mis­urare il val­ore del museo – aggiunge Irene Sane­si – sig­nifi­ca osser­var­lo come sis­tema di relazioni e pro­ces­si piut­tosto che come con­teni­tore di “cose” o “ogget­ti”, come orga­niz­zazione “imm­er­sa” nel­la com­p­lessità (cumplexus: ciò che è intrec­cia­to), oltre le pras­si “sal­va­guardiste” e “pro­mozion­ali” tout­court. Abbi­amo vis­su­to il boom dei musei in questi anni in cui entu­si­as­ma­vano le nuove architet­ture (non a caso il soci­ol­o­go Marc Augè definisce le archis­tar gli artisti del nos­tro tem­po) e l’arte ivi con­tenu­ta sem­bra­va un corol­lario all’hard­ware cul­tur­ale. Oggi quel mod­el­lo sta per essere super­a­to e il museo-edi­fi­cio assume sem­pre più le carat­ter­is­tiche di un museo-opi­fi­cio: ispi­ra­tore di cre­ativ­ità, palestra di pen­siero, agen­zia inter­cul­tur­ale».

 

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