giovedì, Maggio 2, 2024
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Prosegue con grande positività il triunvirato artistico creatosi fra "Il poeta del lago" Eugenio Farina, il pittore Athos Faccincani e il maestro orafo Luigi Quaglia

Nuova raccolta di poesie gardesane

Prosegue con grande positività il triunvirato artistico creatosi fra “Il poeta del lago” Eugenio Farina, il pittore Athos Faccincani e il maestro orafo Luigi Quaglia. Dopo il successo rincontrato New York e Francoforte dai tre, in occasione delle celebrazioni dei 50 anni di attività orafa di Luigi Quaglia, assieme alle poesie di Farina e la presenza di dipinti del veronese Athos Faccincani. L’altra sera a Soiano, presso un noto ristorante, Eugenio Farina ha presentato l’ultimo volume delle sue raccolte di poesie che, giunte alla decima pubblicazione, raccontano la vita e l’atmosfera che si respira sulle sponde gardesane. “Le agavi” si intitola questo elegante volume che vede in copertina la riproduzione di un magnifico dipinto del Faccincani che rievoca l’aria del lago di Garda con agavi e fiori vari e, sullo sfondo, le azzurre acque gardesane sulle quali veleggiano alcun barche a vela. Un’immagine forse un po’ surreale ed atipica quella trasportata su tela dall’artista Faccincani anche perché l’angolo “raccontato” dall’artista veronese, certamente non risponde alla attuale realtà delle sponde lacustri dove l’attività edificatoria ha tolto spazio a fiori, piante e verde immaginato da Faccincani. Tra l’altro Faccincani sarà presente con le sue opere sul Garda, a Desenzano, in una personale allestita presso il Palazzo del Turismo dal 17 giugno 2000 al 30 luglio 2000.Nelle poesie di Farina invece trionfa, proseguendo un suo precedente racconto poetico avviato con le cartelle litografiche “Gli oleandri” edite nel 1998. “Non sapendo dipingere – scrive in una sua nota biografica Farina – ho provato con le parole a creare dei piccoli acquerelli, cercando di sottolineare quei particolari, quelle persone comuni e gli eventi, che spesso, nella frenesia del quotidiano, ci sfuggono o ci restano impercettibili”. E cosi Farina dedica odi ad alcuni personaggi a cui località gardesane come Desenzano hanno titolato vie “Via Gen. A. Papa”, “Via Santa Maria”, “Porto Vecchio”. Oppure poesie scritte in occasione di avvenimenti od eventi, o in occasione di una tappa gastronomica in un ristorante con particolare attenzione ed affezione a quelle realtà del medio e basso Garda. “L’estate”, ad esempio, vista da una finestra di una casa di Soiano secondo il poeta Farina altro non è che “Svegliarsi una mattina / dopo una notte / di pioggia picchiettante / sui tetti / osservare / le grandi masse nuvolose / mosse goffamente / da un vento / che ha perso l’orientamento / un freddo improvviso / fuori luogo/ si perde lo sguardo / su un lago sornione / nel suo primo / giorno d’Estate / nell’irreale prospettiva / di un quotidiano / immerso / nella follia / creativa / di una di una natura / bizzarra. Come per tutte le sue precedenti pubblicazioni anche questo volume non è in vendita, ma distribuito gratuitamente ad amici ed appassionati di versi poetai che inducono a meditare tuffando il lettore in una sorta di realtà impalpabile ma presente, attorno a noi: chiudere gli occhi e sognare!

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