sabato, Luglio 27, 2024
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La vendità si farà verso Pasqua: l’annuncio a Cavaion davanti a sindaci dell’Alto Lago e sanitari L’Inail compra, la Regione taglia chirurgia. Malati tra dubbi e speranza

Ospedale salvo, però a metà

Sono ormai le 14 quando Aldo Brancher, sottosegretario alle riforme istituzionali, entra all’Eurocongressi di Cavaion per confermare il tanto atteso accordo con l’Inail per l’acquisto dell’ospedale di Malcesine. Ad aspettarlo, per annunciare l’importante tappa che prevede da una parte l’esborso di 40 milioni di euro e dall’altra l’impegno a pagare l’affitto per 50 anni, il direttore del patrimonio dell’Inail Antonio Napolitano e l’assessore regionale alla Sanità Fabio Gava, questi accompagnato dal dirigente della segreteria Sanità e Sociale della Regione, Franco Toniolo. In sala un folto pubblico di infermieri, medici, sindaci e politici anche del Trentino e, immancabili, Roberto Bassi e Adriano Piffer dell’associazione disabili motori. Bassi per l’occasione ha interrotto lo sciopero della fame, in corso dal primo dicembre proprio per sollecitare la decisione di Venezia sul futuro dell’ospedale. La suspense coltivata con la scarsità di notizie in anteprima è forte e l’effetto sorpresa lascia i più soddisfatti. «L’ospedale va salvato, abbiamo trovato la soluzione esterna che lo garantisce», attacca Brancher, che per quasi un anno ha tessuto i rapporti tra ministero della Sanità, Inail, sindaci e Regione. «Siamo arrivati all’accordo con un anno di anticipo sui normali tempi della burocrazia», fa eco Napolitano, «firmeremo entro Pasqua». All’assessore Gava il compito di annunciare il progetto: «Noi parliamo con gli atti. E la delibera che andrò a proporre in giunta appena uscito di qui (la conferma dell’avvenuta approvazone arriverà verso le 18 ndr) blocca quella precedente. Malcesine rimarrà così com’è finché non procederemo alla sua ristrutturazione e all’espletamento della gara che consentirà di trovare il partner con cui avviare la gestione sperimentale. A quel punto prevediamo l’utilizzo dell’ospedale quale struttura per l’erogazione di servizi medico riabilitativi, con 90 posti letto». L’idea guida è quella di creare a Malcesine, che già attrae pazienti da molte regioni, il punto di riferimento italiano e possibilmente di eccellenza in Europa per la cura delle persone alle prese con gli esiti della poliomielite – ben centomila solo in Italia – e nel contempo di garantire un punto di primo intervento per chi vive sul lago, o sul Garda viene a passare le ferie. I dettagli del progetto, in buona parte ancora da perfezionare, li illustra Franco Toniolo: «Ci saranno 90 posti letto per ricovero ordinario accreditati, così suddivisi: 35 per trattamenti riabilitativi a pazienti poliomielitici non residenti in Veneto; 20 dello stesso tipo per residenti; 25 destinati ad altre attività riabilitative e 10 di chirurgia in ricovero diurno, di cui 5 One day surgery (ovvero con ricovero di 24 ore) per pazienti affetti da esiti di poliomielite e 5 per day surgery di tipo ortopedico». Il punto di primo intervento «Con tutto ciò che serve per stabilizzare il paziente critico ed eventualmente trasferirlo nell’ospedale più idoneo», funzionerà 24 ore su 24 e sarà potenziato in estate. Verrà ampliato il poliambulatorio, con l’aggiunta di una funzione neurofisiologica dedicata ai pazienti con esiti da polio. Quello che è destinato a sparire, pur rimanendo le sale operatorie anche se ridimensionate per spazio e funzioni, è il reparto di ortopedia. La delibera regionale prevede anche l’attivazione di 40 posti letto autorizzati per attività residenziale assistita. L’accordo tra Inail, Regione e Ulss 22 (rappresentata dal suo direttore generale Renato Piccoli) con l’Inail, che ha già ottenuto il decreto del ministro Sirchia di autorizzazione a comprare e attualmente sta attendendo dalla propria commissione di congruità la definizione del prezzo di vendita (si aggira attorno ai 24 milioni, 7 se ne andranno in ristrutturazione e i rimanenti 9 in tasse e costi vari) si può considerare il punto di partenza verso la realizzazione del progetto. La firma per la compravendita avverrà verso Pasqua e in quell’occasione l’Ulss 22 dovrà garantire la disponibilità a pagare un affitto congruo per 50 anni. Il progetto esecutivo, a carico della Regione, dovrebbe essere pronto in estate e l’appalto per l’affidamento dei lavori dovrebbe seguire a ruota. Quanto alla gestione, «Abbiamo tutto il tempo per cercare un partner», afferma Gava. Il pubblico abbandona la sala convinto solo a metà, speranzoso ma ancora poco disponibile a credere che l’unica strada per salvare Malcesine sia quella di vendere. Secondo i dati dell’ospedale, infatti, il centro della Val di Sogno chiude il bilancio annuale in attivo, in vecchie lire attorno ai quattro miliardi, ma per Venezia, parola di Toniolo, «Così non è, e lo si può dimostrare». La strada per la salvezza della struttura è ancora lunga.

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