Ma che fine ha fatto la Rassegna del Coregone? Un domanda questa che sempre più in questi giorni circola non solo in Valtenesi ma anche in molte località gardesane e dell’hinterland. Una domanda a cui è difficile dare una risposta anche perché gli stessi diretti interessati, i ristoratori, non sanno dare una risposta. Eppure questa manifestazione ha fatto storia cella cultura enogastronomia del lago di Garda con il suo iniziale interesse per una specie ittica, il coregone, fino allora.circa vent’anni orsono, quasi sconosciuta. Su questa Rassegna, un tempo “sagra” erano state poste le prerogative per un allungamento della stagione culinaria, la maggior parte dei ristoranti aperti nel periodo invernale, anche, e soprattutto, quelli non aderenti alla rassegna vera e propria. Anche il settore della pesca aveva avuto con questa iniziativa un ulteriore slancio commerciale a cui era poi seguito un particolare interesse anche per le altre specie presenti nel lago di Garda. L’incubatoio di Peschiera, gestito dalla provincia di Brescia, aveva contribuito, e lo sta facendo tuttora, al ripopolamento del coregone nel lago di Garda. Agli inizi della Rassegna il successo che la manifestazione andava incontrando costrinse molti operatori del settore a rivolgersi all’estero per avverte, anche congelato, questo pesce. Poi, appunto, grazie al ripopolamento, la produzione nel lago di Garda aumentò consentendo non solo ad una sufficiente produzione capace di soddisfare le richieste ma addirittura di esportare in altre località il coregone del Garda. Ricordiamo che questa specie ittica venne immessa nelle acque gardesane agli inizi del 1900 e poi, successivamente, dopo un periodo di adeguamento iniziò una lenta crescita naturale. L’interesse poi per le prelibate carni, che venivano “cucinate in mille modi”, come recitava l’iniziale slogan, fece sì che la produzione “naturale”, non bastasse a soddisfare le richieste. Ora, a pochi giorni dal tradizionale avvio di rassegna, generalmente verso la fine di gennaio, nessun segnale al riguardo. Sarebbe stata quest’anno, 2001, la 18° edizione, quello di inizio millennio, ed ai ristoratori da tempo sono iniziate ad arrivare le prime richieste di informazioni circa i menu a base di coregone. Certo per proporre piatti di coregone non è strettamente necessario che sia in atto ala rassegna. Questa invece potrebbe essere un veicolo promozionale per far conoscere al pubblico quali sono i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa. Lo scorso anno venne presentata l’Accademia Brescia a Tavola, che avrebbe dovuto gestire, in collaborazione con il club Pesce di lago, tre momenti significativi della cultura gastronomica basta sui prodotti del lago di Garda: in gennaio, la Rassegna del coregone e pesce di lago, in maggio quella della sardina, in settembre quella specifica del Coregone. Un allargamento di orizzonti che, fino a questo momento, sembra aver invece penalizzato una manifestazione che durava, ottenendo grande successo, da 17 anni. Grazie a questa manifestazione venne data risonanza e risalto, oltre al pesce del Garda in generale, anche ad altri prodotti gardesani quali il Chiaretto e l’olio extravergine d’oliva della Valtenesi.
!
Ma che fine ha fatto la Rassegna del Coregone? Un domanda questa che sempre più in questi giorni circola non solo in Valtenesi ma anche in molte località gardesane e dell’hinterland.
Per la Rassegnma del Coregone sinora nessun segnale
Articoli Correlati