lunedì, Aprile 29, 2024
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Automobili a passo d’uomo da Malcesine a Brenzone con un caldo torrido: tutti sapevano della manifestazione, ma la polizia stradale non era stata avvertita. Il «gruppone» di tedeschi, partito da Monaco di Baviera, raggiunge oggi Verona

Quattrocento ciclisti bloccano la Gardesana

Per la «gitarella» hanno scelto la bicicletta, forti di quel sano amore per lo sport fatto di fatica, sudore e muscoli tesi, sono partiti da Monaco in più di quattrocento. E ieri pomeriggio hanno bloccato la Gardesana. Invasa. Chi se li è trovati davanti, ignaro di una manifestazione annunciata a tutti tranne che alla polizia stradale, a passo d’uomo, sotto i 36 gradi di ieri pomeriggio, ha impiegato 40 minuti per percorrere il tratto di Gardesana da Malcesine a Brenzone. Una manifestazione pensata dall’Associazione nazionale dei ciclisti tedeschi (ADFC) che per la prima volta ha organizzato un raduno cicloturistico a carattere non competitivo – e quindi la velocità non rappresenta la peculiarità degli atleti – partito da Monaco di Baviera il 19 giugno. Sette le tappe per attraversare le Alpi e oggi il tour termina a Verona. Solo che l’iniziativa, seguita dai media, attesa dai sindaci delle varie città-tappe, con giornalisti al seguito e con un testimonial d’eccezione, l’attore Hansi Kraus (molto noto in Germania), era stata pubblicizzata a tutti livelli, tant’è che erano stati accolti in pompa magna dal primo cittadino di Trento e la stessa cosa accadrà oggi anche nella nostra città. Ma la polstrada ieri non sapeva che in piena stagione turistica la strada più problematica della provincia, quella su cui il traffico si blocca anche solo per un tamponamento, sarebbe stata utilizzata da oltre 400 ciclisti. Ed è stato il caos. Ad onor del vero l’unica comunicazione ufficiale da parte dell’organizzazione prevedeva la scorta – oltre che la presenza di pattuglie per regolamentare temporaneamente il traffico – per il tratto finale, ovvero da Garda aVerona. Ma nulla era stato annunciato riguardo a ieri. «Ero andato con un amico a Riva, ero fermo all’incrocio di Malcesine, quello che porta alla funivia, quando li ho visti scendere. Uno dopo l’altro. Non riuscivo a crederci», rideva ancora ieri sera Pino Collia, giornalista che abita a Peschiera e che ieri, a passo di ciclista amatoriale, ma chiuso in auto, ha seguito per 40 minuti i 400 pedali fino a Brenzone, quando sono stati «bloccati» temporaneamente dalla polizia: il traffico si è decongestionato e gli agenti hanno potuto gestire lo sciame su due ruote. «Dietro avevo una fila di almeno due chilometri, il mio amico era riuscito a passare ed è arrivato a Peschiera un’ora e mezza prima di me. Preso dallo sconforto ho chiamato la polizia stradale di Bardolini, ho chiesto informazioni, sono stati gentilissimi ma non sapevano nulla. Per carità, bella iniziativa, ma mi chiedo solo se era il caso di utilizzare la Gardesana. Non sarebbe stato meglio farli transitare sulla Valdadige?». Già, solo che quel che è accaduto ieri è comunque una sorta di «prova generale»: lo scopo del raduno è infatti quello di realizzare una guida cicloturistica, rivolta al mondo delle sue ruote. L’Adfc la diffonderà, con tutte le destinazioni interessate dal tour – Gardesana compresa – in tutta la Germania. Ieri è stato il battesimo.

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