venerdì, Aprile 19, 2024
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Serit, Provincia e Consorzio Verona 2 tirano le somme. Coletto: «Avanti su tutto il Garda»

Rifiuti divisi: il lago brillae Peschiera dà l’esempio

Potrebbe essere un terno secco: 39; 44; 50. In realtà sono le percentuali della raccolta differenziata dei rifiuti nella zona lago di Garda, per gli anni 2006, 2007 e 2008. «Una progressione», dice, Luca Coletto, titolare del settore ecologia in Provincia, «che in qualche modo stupisce e riempie di soddisfazione».Brilla comunque Peschiera, il Comune pilota che a primavera aveva esteso il servizio anche ai campeggi: in attesa dei dati finali, che includeranno le strutture turistiche, già la curva statistica segna un rialzo: 55 per l’anno corrente (rilevazione solo fino al 30 settembre) contro il 35 di soli 12 mesi prima. «Merito delle amministrazioni», si entusiasma l’assessore, «e dei cittadini, che hanno capito l’importanza di una scelta per l’ambiente, nei fatti e nel quotidiano. E adesso l’esperienza sarà estesa anche al resto dei Comuni della riviera veronese». La riviera gardesana, a rigor di tabelle, è d’esempio, quanto a separazione di rifiuti, appunto, con le percentuali del «terno». Ancora il caso Peschiera: il protocollo di primavera, che sanciva il passaggio dal semplice «doppio cassonetto» (separazione di carta e vetro) al «porta a porta» ha prodotto sia una lievitazione dei numeri, che un risparmio per le casse comunali. «I conti si faranno a fine anno, ma si aggireranno tra i 150 e i 200mila euro», spiega Maurizio Alfeo, direttore della Serit, la ditta che tecnicamente cura il servizio. E il presidente, Renzo Cacciatori, incalza: «Investiremo in tecnologia ma soprattutto nel propagandare i vantaggi del “porta a porta” anche nei Comuni che fino ad oggi si sono mostrati meno entusiasti o virtuosi». Il «terno» della raccolta differenziata è comunque il risultato di un lavoro di gruppo: Provincia, Serit e Consorzio. «I segnali sono incoraggianti», rivela il presidente di quest’ultimo ente, Domenico Bianchi, «viste le recenti richieste di adesione anche da parte di Malcesine e Cavaion. Anche gli operatori economici hanno capito, ormai, che questo segnale andava dato».Le cifre, sia per il «porta a porta» (Peschiera, Castelnuovo, Torri e Brenzone) che il «doppio cassonetto» (Lazise, Bardolino, Garda e Malcesine), autorizzano la soddisfazione: «Il bello è», interviene Thoamas Pandian, direttore del Quadrilatero, «che il risultato è spesso stato conseguito nei confronti dei turisti, non solo della popolazione residente. Segno che qualcosa, anche nella mentalità, sta cambiando».Lo sa bene Maristella Grassi, consigliere delegato per l’ecologia di Castelnuovo, Comune in cui si fanno i conti con la benefica quanto «ingombrante» presenza di Gardaland. Turisti di un solo giorno e non necessariamente «ecologicamente corretti». «Certo, per noi i mesi non turistici sono anche quelli dai comportamenti più virtuosi. Ma continuiamo il dialogo anche con questa grande struttura, proprio per arrivare a creare nei visitatori un comportamento standard più corretto». Medesima lunghezza d’onda per i sindaci presenti all’incontro in Provincia. Giacomo Simonelli, al timone dell’amministrazione di Brenzone: «Soddisfazione sì», dice rivolto al presidente del Consorzio, «ma anche necessità di correttivi, per fare di più e meglio. A noi, per esempio, farebbe comodo un’isola ecologica, per ridurre la dispersione dei materiali imgombranti».Giorgio Passionelli, sindaco a Torri, parla poco ma senza incertezze: «Siamo partito col “porta a porta” tre anni fa e, in pochi mesi, abbiamo visto la differenza. Nulla da dire… con percentuali ben oltre il 60 per cento la vera differenza sul piano dei risultati, mi sembra, appaia con chiarezza».Punto debole: l’estate turistica: più alti i numeri, peggiore la raccolta differenziata. Coletto fissa il prossimo obiettivo: «Estenderemo l’accordo già stipulato per i campeggi con Peschiera anche agli altri Comuni». Ovvero: se ha funzionato lì non può fallire altrove. Tra un anno le somme e un altro «terno», forse con numeri più alti.

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