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Addio alle reti da anguille: un passo importante per la protezione del Lago di Garda

Il Lago di Garda si prepara a dire addio alle reti da anguille, che sono ormai considerate “rifiuti speciali”. Dopo diversi solleciti e richieste da parte del WWF Bergamo Brescia, è stata avviata un’operazione per rimuovere tutte le postazioni fisse utilizzate per la pesca delle anguille, un’attività vietata sul lago da 13 anni consecutivi a causa della contaminazione da Pcb.

La rimozione delle ultime reti sarà effettuata dai pescatori professionisti stessi che le avevano installate e poi abbandonate sul posto. Queste strutture, sebbene facciano parte del panorama lacustre da secoli e siano testimonianza di antiche tecniche di pesca, si sono rivelate dannose per l’ambiente. Le reti di nylon e i loro sostegni sono stati lasciati in totale stato di degrado, causando danni all’ecosistema lacustre. Inoltre, il materiale rilascia nell’acqua plastica, ferro e piombo, diventando trappole mortali per uccelli e altri pesci.

La decisione di rimuovere le reti è stata presa dopo un incontro tra il WWF BG BS, i funzionari provinciali e regionali e i rappresentanti dei pescatori. Si è concordato che queste strutture non solo sono inutilizzabili ma causano anche danni significativi all’ambiente.

Il WWF auspica che il Comune di Sirmione e l’Autorità di Bacino Laghi di Garda procedano con la rimozione di tutte le strutture prima dell’inizio della stagione riproduttiva.

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