sabato, Aprile 20, 2024
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Strategico «okay» del Comune: i privati realizzeranno un parcheggio interrato in via Monte Oro, a ridosso della strada. Via libera per il progetto a Bertoldi, Gazzini, Brighenti e Gentilini

Seicento posti auto nel cuore della città

Assai più lesto dell’ente pubblico (da vent’anni impegnato nell’operazione di via Pilati: anche se finalmente c’è la speranza che si vada all’appalto in tempi brevi), un pool di privati scodella in quattro e quattr’otto un ambiziosissimo progetto di grande parcheggio interrato a due passi dal centro storico.Proprio così: quei lavori di disboscamento che qualche attento rivano avrà sicuramente notato sul fronte ovest di via Monte Oro (siamo in circonvallazione, praticamente di fronte al «Canarino»), non sono il segnale di un allargamento del piccolo parcheggio a gradoni che già esiste sotto l’aperto cielo, ma sono le prime mosse di un colossale investimento che porterà – con il placet del Comune e della Provincia – alla costruzione di un mega-interrato in roccia: tre-quattro piani sotto il livello attuale della montagna, capaci di ospitare non meno di 600 posti auto.Sono anni che i parcheggi contro la Rocchetta (e quindi a ridosso del centro storico) sono un po’ il sogno degli operatori economici rivani. E non c’è piano pubblico che non li abbia in qualche modo previsti. Ma è l’ultimo prg – quello faticosamente licenziato da poche settimane – che di fatto ha spianato la strada ai tre privati (l’impresario Renato Bertoldi, l’imprenditore Ivo Brighenti, l’assicuratore Gianni Gazzini) che in società sono proprietari di un vasto tratto di bosco a monte della circonvallazione. Il nuovo prg, infatti, non solo rende fattibile l’iniziativa dell’interrato in roccia, ma prescrivendo come indispensabile un collegamento pedonale tra lo stesso parcheggio e il prospiciente centro storico (con sottopasso della strada), obbliga di fatto gli autori dell’investimento a rapportarsi sia con la Provincia (proprietaria della circonvallazione), sia con il Comune (proprietario di un sottopasso già esistente dai tempi dell’ultimo conflitto mondiale). Si tratta del rifugio antiaereo che collega i due lati della circonvallazione, con ingresso da vicolo Usignolo, affittato da tempi immemorabili alla Navigarda come magazzino praticamente inutilizzato.Con tutti questi interessi intrecciati, i tre privati appena accennati (a cui pare si siano aggiunti anche gli albergatori Gentilini), non appena il prg è diventato operativo, si sono immediatamente messi in contatto con il Comune. C’è stato un incontro con Malossini, con il suo vice Pietro Matteotti e con l’assessore all’urbanistica Mosaner. Un incontro decisamente costruttivo. Nei 600 posti che si conta di ricavare in tre piani di interrato, i posti auto dovrebbero essere più o meno ripartiti un questo modo: un terzo agli albergatori del centro (che li utilizzerebbero per la clientela), un terzo in vendita ai cittadini, un terzo circa al Comune. Quest’ultimo li destinerebbe in parte ai suoi dipendenti (circa 50), girando i rimanenti all’Apm per «soste a pagamento», incrementando quindi di altre piazzole ambite, il patrimonio della società parapubblica dei parcheggi, già impegnata, come è noto, nella costruzione, dell’eterna scommessa «via Pilati».Dicevamo del disboscamento come segnale di partenza del progetto. In effetti il taglio della «jungla» (sono rimasti in piedi solo dei vecchi olivi), serve ai progettisti dei privati per studiare i livelli e fare i rilievi strumentali. Nel giro di qualche settimana sarà pronto il progetto esecutivo. Se tutti i permessi e i nullaosta saranno pronti entro l’estate, a settembre aprirà il cantiere.

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