lunedì, Dicembre 11, 2023
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Siccità, sos degli albergatori

Siamo alle solite. I liv­el­li del com­in­ciano a calare sen­si­bil­mente e lo spet­tro del­la sic­c­ità che tre anni fa fla­gel­lò il baci­no riaf­fio­ra peri­colosa­mente. Gli alber­ga­tori di Sirmione sono i pri­mi a lan­cia­re l’al­larme, vis­to che diver­si lidi e can­neti iniziano a restare all’a­s­ciut­to. E c’è chi, come il Con­sorzio di Bonifi­ca Alta e Media Pia­nu­ra Man­to­vana pun­ta l’indice sul sis­tema di ripar­tizione delle acque che dal Gar­da, attra­ver­so il Min­cio, irri­ga gran parte delle col­ture. Il «ritor­nel­lo» d’al­lar­mi non cam­bia tonal­ità. Le pre­cip­i­tazioni da otto­bre 2005 a mag­gio 2006 non sono state abbon­dan­ti. A Sirmione sono cadu­ti (fonte Cra) poco meno di 680 mil­limetri, men­tre nel­la zona set­ten­tri­onale del Gar­da le pre­cip­i­tazioni han­no fat­to reg­is­trare medi­a­mente cen­to mil­limetri in più. Un dato ben al sot­to dei 960 mil­limetri cadu­ti nel­lo stes­so peri­o­do 2003 — 2004. L’an­no scor­so, par­ti­co­lar­mente sic­c­i­toso, nel­lo stes­so peri­o­do cad­dero 625mm. «I nos­tri alber­ga­tori sono pre­oc­cu­pati — spie­ga il pres­i­dente degli Alber­ga­tori di Sirmione, Car­lo Dalle Vedove -. In par­ti­co­lare i gestori delle strut­ture che si affac­ciano sul litorale, che negli ulti­mi tre anni notano un anom­alo deflus­so del­l’ac­qua del Gar­da. Vor­rem­mo un po’ più di rispet­to, per­ché il Gar­da è innanzi tut­to local­ità tur­is­ti­ca, e ques­ta risor­sa, che vede qua­si 20 mil­ioni di pre­sen­ze l’an­no, andrebbe tute­la­ta con mag­gior ocu­latez­za. Il bas­so liv­el­lo del lago non atti­ra di cer­to tur­isti e crea molti dis­a­gi». Ovvero: spi­agge semi­scop­erte, pro­lif­er­azione di inset­ti e di microal­ghe come quelle che stan­no cre­an­do dis­a­gi ad alcu­ni noti alberghi che pagano fior di quat­tri­ni al Demanio per l’u­ti­liz­zo in con­ces­sione delle spi­agge. Tra l’al­tro per la bonifi­ca e la pulizia delle aree anti­s­tan­ti le spi­agge c’è il soli­to ping pong di respon­s­abil­ità e com­pe­ten­ze. Il liv­el­lo del Gar­da ieri era fer­mo a 66 cen­timetri sopra lo zero idro­met­ri­co: un dato ben al di sot­to dal­la media stor­i­ca (100 cen­timetri sopra lo zero) ma lon­tano dal record neg­a­ti­vo di 18 cen­timetri sopra lo zero. «Crim­i­nal­iz­zare» però i man­to­vani o i loro con­sorzi irrigui sarebbe sbaglia­to per­ché da gen­naio ad aprile scor­so, sec­on­do fonti del Cen­tro di Ril­e­va­men­to Ambi­en­tale di Sirmione, dal­lo scari­co di Salionze sono usci­ti 15 metri cubi/secondo, poi sal­i­ti a 70 dal pri­mo mag­gio. Si trat­ta di deflus­si non eccezion­ali. Il con­sorzio del­l’Al­ta e Media Pia­nu­ra man­to­vana irri­ga con 24 mc oltre 35 mila ettari. Lo stes­so ente ril­e­va che «la ripar­tizione del­la risor­sa idri­ca va rive­du­ta e deter­mi­na­ta sul­la tipolo­gia delle col­ture, delle super­fi­ci e del­la qual­ità del ter­reno, men­tre andreb­bero sup­por­t­ate le zone in crisi con la real­iz­zazione di pic­coli baci­ni arti­fi­ciali o vasche di rac­col­ta da sfruttare nei momen­ti crit­i­ci». Ma in 50 anni di inter­minabili dis­cus­sioni non han­no por­ta­to nul­la di con­cre­to. Ieri sera, infine, durante i lavori del­l’assem­blea del­la tenu­tasi a Peschiera il sin­da­co Mau­r­izio Fer­rari ha sot­to­pos­to all’at­ten­zione del­l’ente il prob­le­ma dei liv­el­li del Gar­da chieden­do un fer­mo e deciso inter­ven­to.

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