lunedì, Dicembre 11, 2023
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Il museo cerca una sede

Il arche­o­logi­co, aper­to tut­to l’an­no, fino al 15 set­tem­bre amplia l’o­rario di visi­ta: quel­lo esti­vo prevede l’aper­tu­ra il marte­di, giovedì e saba­to, la mat­ti­na dalle 10 alle 12,30 e il pomerig­gio dalle 16,30 alle 19; la domeni­ca solo il mat­ti­no, dalle 9 alle 12. Il museo, sit­u­a­to nel sem­i­nter­ra­to del munici­pio ed inau­gu­ra­to nel 1990, espone i mate­ri­ali rac­colti in un vil­lag­gio preis­tori­co sit­u­a­to ai bor­di di un anti­co lago inter­moreni­co in local­ità Cà Nova che, boni­fi­ca­to nel 1980, portò alla luce impor­tan­ti tes­ti­mo­ni­anze del sito. Al museo sono esposti anche mate­ri­ali arche­o­logi­ci di aree lim­itrofe e di epoche diverse, sopratut­to di età romana. Nel tem­po la strut­tura, orga­niz­za­ta in tre sale espos­i­tive, si è trasfor­ma­ta in cen­tro di rac­col­ta di reper­ti di un’ampia zona del­l’en­troter­ra gardesano.La pri­ma sala è intera­mente ded­i­ca­ta al vil­lag­gio di Cà Nove: età del bron­zo con esposti ogget­ti di uso domes­ti­co, ceramiche, vasi, orna­men­ti per l’ abbiglia­men­to e la tes­si­tu­ra. Nel­la sec­on­da sala sono esposti mate­ri­ali e man­u­fat­ti di epoche diverse rin­venu­ti nei pae­si di Affi, Coster­mano, Pas­tren­go e Cavaion. I pezzi più pregevoli di ques­ta sala sono di età romana, in par­ti­co­lare un fram­men­to di stele funer­aria in mar­mo rosso Verona e un bronzet­to che raf­figu­ra una divinità mari­na. La terza sala è ded­i­ca­ta alla necrop­oli di età romana (III-IV sec­o­lo dopo Cristo) di local­ità Bosse­ma di Cavaion: al cen­tro è sta­ta ricostru­i­ta inte­gral­mente una delle otto sepol­ture rin­venute. Si trat­ta di una sepoltura ad inu­mazione, di for­ma ret­tan­go­lare, sulle cui pareti, orig­i­nar­i­a­mente affres­cate, sono sta­ti rica­vati dei loculi con riposti dei corre­di. Lo scheletro ricom­pos­to è pres­sochè inte­gro. Si trat­ta, insom­ma, di un pat­ri­mo­nio cul­tur­ale di par­ti­co­lare ril­e­van­za per il Comune di Cavaion che ha mes­so a dis­po­sizione una parte sem­i­nter­ra­ta del palaz­zo munic­i­pale per l’e­s­po­sizione. Questi locali però sono sogget­ti a impor­tan­ti infil­trazioni di umid­ità, tan­to che alcu­ni reper­ti rischi­ano di essere dan­neg­giati. Per questo il sin­da­co non esclude che con i lavori di ristrut­turazione del rus­ti­co di Vil­la Tra­buc­chi e quin­di con la creazione di nuovi spazi aggrega­tivi per le attiv­ità sociali e cul­tur­ali che attual­mente si svol­go­no in Corte Tor­co­lo, pos­sano essere stu­di­ate nuove soluzioni per la sede del museo, meta di numerosi stu­diosi, tur­isti, per­cor­si didat­ti­ci sco­las­ti­ci e appas­sion­ati di arche­olo­gia.

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