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Sul Garda con la metropolitana

Met­ro­pol­i­tana leg­gera di super­fi­cie per col­le­gare i pae­si del lago con Verona e il capolu­o­go con la Valpo­li­cel­la. L’idea risale al 2004, ma è in queste set­ti­mane che si conoscerà l’esito del­lo stu­dio di fat­tibil­ità sull’opera, pro­mosso dall’assessorato provin­ciale dei Trasporti. «Il pri­mo pun­to da chiarire», sot­to­lin­ea l’assessore Luca Sebas­tiano, «è che sti­amo anco­ra par­lan­do di stu­dio di fat­tibil­ità; è questo quel­lo di cui ho par­la­to in Provin­cia, alla ses­ta Com­mis­sione, per aggiornare i con­siglieri sull’idea e sul­lo stu­dio in atto. Solo dopo la pre­sen­tazione dei suoi risul­tati pren­der­e­mo in esame l’eventuale real­iz­zazione dell’opera». Il lavoro dei tec­ni­ci, dunque, è anco­ra teso a val­utare la fat­tibil­ità, sot­to ogni aspet­to, di ques­ta met­ro­pol­i­tana di super­fi­cie: dis­eg­no del trac­cia­to (in esame i trat­ti Peschiera-Gar­da, Peschiera-Verona e Verona-Valpo­li­cel­la), col­lega­men­to con una rete di inter­scam­bi, cos­to com­p­lessi­vo, pos­si­bili finanzi­a­men­ti. «Il fat­to che si trat­ti di una fase anco­ra inter­locu­to­ria», con­tin­ua Sebas­tiano, «non deve, però, far pen­sare che questo lavoro sia fat­to inutil­mente. Solo una pre­cisa e com­ple­ta doc­u­men­tazione sul prog­et­to e la sua fat­tibil­ità potrebbe, infat­ti, con­sen­tir­ci un domani di accedere ai finanzi­a­men­ti nec­es­sari a real­iz­zare l’infrastruttura». Niente tem­po spre­ca­to, insom­ma, ma un’attenta anal­isi di dove, come e con quale effi­ca­cia potrebbe pas­sare una lin­ea di met­ro­pol­i­tana leg­gera in aree ormai stori­ca­mente sof­fo­cate dal quan­ti­ta­ti­vo di veicoli in tran­si­to. «È questo il prob­le­ma al quale dob­bi­amo dare risposte con­crete: troppe auto­mo­bili e camion nelle zone del Gar­da, del­la Valpo­li­cel­la e nel­la stes­sa Verona. A nes­suno di noi ver­rebbe in mente di met­ter­si in macchi­na per girare nelle strade di Pari­gi; molto meglio usare la met­ro­pol­i­tana, che in quel­la cit­tà arri­va dap­per­tut­to». «È pro­prio questo il prin­ci­pio che ispi­ra questo prog­et­to. Dob­bi­amo, però», aggiunge l’assessore Sebas­tiano, «ver­i­fi­care con la mas­si­ma pre­ci­sione una serie di aspet­ti tec­ni­ci, a com­in­cia­re dal trac­cia­to: quan­to può essere adi­a­cente ai cen­tri abi­tati, se si può col­le­gare in rete la metro ai nodi strate­gi­ci e mag­gior­mente sen­si­bili come stazioni fer­roviarie, mete tur­is­tiche e via dicen­do. Occorre sta­bilire, cioè, quan­to la met­ro­pol­i­tana leg­gera di super­fi­cie pos­sa rispon­dere a un’esigenza di servizio al ter­ri­to­rio». Inter­rog­a­tivi che dovreb­bero trovare rispos­ta ver­so fine feb­braio, con la con­clu­sione del­lo stu­dio di fat­tibil­ità. «Questi i tem­pi che ci atten­di­amo. Solo a quel pun­to, se l’esito dell’analisi sarà pos­i­ti­vo, inizier­e­mo a con­frontar­ci sia come Provin­cia, che con le isti­tuzioni locali e tut­ti i pos­si­bili altri inter­locu­tori di un sim­i­le prog­et­to». «Si trat­ta di un’opera sicu­ra­mente com­p­lessa ed eco­nomi­ca­mente impeg­na­ti­va, che richiede quin­di un esame atten­to e tutt’altro che fret­toloso. Ma insieme ad altri inter­ven­ti», con­clude Sebas­tiano, « si veda la vari­ante alla statale 11 e il nuo­vo casel­lo autostradale di Castel­n­uo­vo, anche ques­ta lin­ea potrebbe aiutar­ci a risol­vere il prob­le­ma dell’intasamento di veicoli sulle nos­tre strade».

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