venerdì, Aprile 19, 2024
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La Provincia ha avviato uno studio di fattibilità per collegare Verona, il lago e la Valpolicella. Sebastiano: «A fine febbraio i primi dati sui tracciati, le stazioni e i costi». «Vogliamo valutare un progetto che ha lo scopo di combattere l’eccessivo t

Sul Garda con la metropolitana

Metropolitana leggera di superficie per collegare i paesi del lago con Verona e il capoluogo con la Valpolicella. L’idea risale al 2004, ma è in queste settimane che si conoscerà l’esito dello studio di fattibilità sull’opera, promosso dall’assessorato provinciale dei Trasporti. «Il primo punto da chiarire», sottolinea l’assessore Luca Sebastiano, «è che stiamo ancora parlando di studio di fattibilità; è questo quello di cui ho parlato in Provincia, alla sesta Commissione, per aggiornare i consiglieri sull’idea e sullo studio in atto. Solo dopo la presentazione dei suoi risultati prenderemo in esame l’eventuale realizzazione dell’opera». Il lavoro dei tecnici, dunque, è ancora teso a valutare la fattibilità, sotto ogni aspetto, di questa metropolitana di superficie: disegno del tracciato (in esame i tratti Peschiera-Garda, Peschiera-Verona e Verona-Valpolicella), collegamento con una rete di interscambi, costo complessivo, possibili finanziamenti. «Il fatto che si tratti di una fase ancora interlocutoria», continua Sebastiano, «non deve, però, far pensare che questo lavoro sia fatto inutilmente. Solo una precisa e completa documentazione sul progetto e la sua fattibilità potrebbe, infatti, consentirci un domani di accedere ai finanziamenti necessari a realizzare l’infrastruttura». Niente tempo sprecato, insomma, ma un’attenta analisi di dove, come e con quale efficacia potrebbe passare una linea di metropolitana leggera in aree ormai storicamente soffocate dal quantitativo di veicoli in transito. «È questo il problema al quale dobbiamo dare risposte concrete: troppe automobili e camion nelle zone del Garda, della Valpolicella e nella stessa Verona. A nessuno di noi verrebbe in mente di mettersi in macchina per girare nelle strade di Parigi; molto meglio usare la metropolitana, che in quella città arriva dappertutto». «È proprio questo il principio che ispira questo progetto. Dobbiamo, però», aggiunge l’assessore Sebastiano, «verificare con la massima precisione una serie di aspetti tecnici, a cominciare dal tracciato: quanto può essere adiacente ai centri abitati, se si può collegare in rete la metro ai nodi strategici e maggiormente sensibili come stazioni ferroviarie, mete turistiche e via dicendo. Occorre stabilire, cioè, quanto la metropolitana leggera di superficie possa rispondere a un’esigenza di servizio al territorio». Interrogativi che dovrebbero trovare risposta verso fine febbraio, con la conclusione dello studio di fattibilità. «Questi i tempi che ci attendiamo. Solo a quel punto, se l’esito dell’analisi sarà positivo, inizieremo a confrontarci sia come Provincia, che con le istituzioni locali e tutti i possibili altri interlocutori di un simile progetto». «Si tratta di un’opera sicuramente complessa ed economicamente impegnativa, che richiede quindi un esame attento e tutt’altro che frettoloso. Ma insieme ad altri interventi», conclude Sebastiano, « si veda la variante alla statale 11 e il nuovo casello autostradale di Castelnuovo, anche questa linea potrebbe aiutarci a risolvere il problema dell’intasamento di veicoli sulle nostre strade».

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