giovedì, Giugno 8, 2023
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Tornano i sub per restaurare le condotte sublacuali

Esat­ta­mente un anno fa si era svolto l’in­ter­ven­to di ispezione delle con­dotte sub­lacuali di col­let­ta­men­to, pre­vis­to dal Piano di Manuten­zione, ispezione e inter­ven­to adot­ta­to da Acque bres­ciane. Da Toscolano Mader­no è par­ti­to l’alles­ti­men­to del cantiere per riparare i pun­ti in cui si era evi­den­zi­a­ta una cor­ro­sione delle con­dotte.

Nel 2020 era­no state com­piute ispezioni sub­ac­quee sino alla pro­fon­dità mas­si­ma di ‑40 m sia sul ver­sante di Toscolano Mader­no che di Tor­ri del Bena­co, durante le quali i som­moz­za­tori han­no mis­ura­to lo spes­sore delle con­dotte e mon­i­tora­to la for­mazione di bio­con­crezioni, aggre­gati e vaio­la­ture su ognuna delle due con­dotte. Gra­zie a un vei­co­lo filogu­ida­to, Remote Oper­at­ed Vehi­cle (ROV), l’indagine ha riguarda­to tut­to il col­let­tore, fino alla pro­fon­dità mas­si­ma di 250 metri.

Infine, era­no sta­ti prel­e­vati alcu­ni dei provi­ni immer­si nel dicem­bre 2018, che han­no mostra­to un incip­i­ente dete­ri­o­ra­men­to e for­mazione di con­crezioni di varia natu­ra. Sono sta­ti, tra l’al­tro, ril­e­vati bat­teri fer­ro ossi­dan­ti e aci­do pro­dut­tori.

Dalle ispezioni video è emer­so che:

  • a un anno dal­la prece­dente ispezione sono salite a 248 le for­mazioni, con dimen­sioni ril­e­van­ti e con un’esten­sione di 2.795 metri in totale sul ver­sante di Toscolano Mader­no e di 51,5 m. su quel­lo di Tor­ri del Bena­co
  • 244 si con­cen­tra­no lun­go il ver­sante di Toscolano Mader­no, men­tre solo 4 sono state ril­e­vate sul ver­sante di Tor­ri del Bena­co.

-      246 for­mazioni si trovano a una pro­fon­dità com­pre­sa tra ‑146 e ‑188 metri

-      cir­ca il 90% delle con­crezioni si ril­e­vano in cor­rispon­den­za dei cor­doni di sal­datu­ra dei giun­ti delle barre di tubo cos­tituen­ti le con­dotte.

In sin­te­si, la super­fi­cie delle con­dotte è sede di un’in­ten­sis­si­ma attiv­ità bio­log­i­ca che por­ta allo svilup­po di micro e macro­foul­ing. Le carat­ter­is­tiche chim­i­co-fisiche del­l’ac­qua di lago, la com­po­sizione e la tem­per­atu­ra dei reflui trasportati favoriscono la pro­lif­er­azione di vari organ­is­mi, alcu­ni dei quali trovano nelle super­fi­ci esterne delle con­dotte un ambi­ente ido­neo alla cresci­ta in ammas­si macro­scop­i­ci. Tra gli organ­is­mi che aderiscono alle super­fi­ci delle con­dotte e le col­o­niz­zano sono sta­ti dif­fusa­mente rin­venu­ti bat­teri respon­s­abili del­la for­mazione di con­crezioni min­er­ali e, ciò che è più ril­e­vante, di vaio­la­ture che pos­sono, a lun­go andare, portare alla per­forazione del man­u­fat­to.

I tem­pi di svilup­po delle popo­lazioni di organ­is­mi può aver luo­go anche in tem­pi molto ridot­ti, come dimostra­no le dif­feren­ze ril­e­vate dal 2018 al 2020.

Questo il quadro che ha por­ta­to all’in­ter­ven­to attuale e alla con­sapev­olez­za che non è pos­si­bile garan­tire il man­ten­i­men­to in vita del col­let­tore in totale sicurez­za oltre la dura­ta orig­i­nar­ia, pro­prio in con­sid­er­azione del­l’in­ten­sità dei fenomeni di micro e macro foul­ing, come preved­ereb­bero le norme ISO/TS 12747.

Impo­nente la dotazione di mezzi a dis­po­sizione di Drafin­sub, soci­età di Gen­o­va spe­cial­iz­zataun pon­tone mod­u­lare mon­ta­to sul pos­to, com­pos­to da 16 mod­uli gal­leg­gianti, lun­go 24 metri e largo 20;

  • due moton­avi, una di 13,5 metri per il traino e la spin­ta del pon­tone e l’al­tra di 7,30 metri, di sup­por­to;
  • un impianto di sat­u­razione per oper­azioni in alto fon­dale, intera­mente prog­et­ta­to e costru­ito da Drafin­sub, cer­ti­fi­ca­to RINA per oper­are fino a 200 metri di pro­fon­dità a tem­per­a­ture com­p­rese fra ‑10°C e +50°C

-          una cam­era iper­bar­i­ca di bas­so fon­dale per emer­gen­za, cer­ti­fi­ca­ta ABS e approva­ta IMCA per pres­sioni fino a 10 bar

-          un Remote Oper­at­ed Vehi­cle (ROV) vei­co­lo filogu­ida­to per assis­ten­za agli oper­a­tori sub­ac­quei

-          due sis­te­mi Launch and Recov­ery Sys­tem (LARS) per mes­sa in acqua del bas­ket che por­ta gli oper­a­tori sub­ac­quei per le oper­azioni in bas­so fon­dale e del ROV

  • 4 ver­ri­cel­li da ton­neg­gio per posizionare cor­ret­ta­mente il pon­tone
  • 10.000 metri cubi di mis­cele di res­pi­razione per le oper­azioni sub­ac­quee in bom­bole
  • 3 grup­pi elet­tro­geni col­le­gati agli impianti vitali di bor­do per un totale di 1.200 KVA

Il per­son­ale che ruoterà attorno al cantiere per le oper­azioni è com­pos­to da cir­ca 40 tec­ni­ci spe­cial­iz­za­ti che si occu­per­an­no di pre­dis­porre le attrez­za­ture e con­durre le oper­azioni. Per la con­seg­na delle attrez­za­ture, in totale 550 ton­nel­late, sono atte­si 30 bili­ci dal­l’Olan­da, dal­l’I­talia e dal­la Sco­zia.

L’ap­pal­to vale 1 mil­ione 500 mila euro e i lavori dovreb­bero con­clud­er­si a mag­gio. Con resine epos­sidiche e clampe, anel­li che “abbrac­ciano” i tubi delle con­dotte e le irro­bustis­cono nei pun­ti mag­gior­mente intac­cati dalle bio­con­crezioni, i sub si pren­der­an­no cura delle due con­dotte sub­lacuali che da oltre 40 anni cor­rono par­al­lele sul fon­do del , da Toscolano Mader­no a Tor­ri del Bena­co, in prossim­ità di Pun­ta San Vig­ilio. Tubi in acciaio del diametro di 40 cm e uno spes­sore di 1,5 cm, che trasportano per 7,396 km i reflui non trat­tati dalle reti di col­let­ta­men­to del­la spon­da bres­ciana al depu­ra­tore di Peschiera.

Il pun­to di mas­si­ma pro­fon­dità è meno 247 metri e dal 2013 sono sta­ti ese­gui­ti vari inter­ven­ti di ispezione e riparazione delle con­dotte, di diver­sa com­p­lessità a sec­on­da del­la quo­ta d’im­mer­sione che si è rag­giun­ta. Le attuali oper­azioni pun­tano a riparare 248 pun­ti evi­den­zi­atisi come crit­i­ci nel­l’is­pezione del 2020. Nat­u­ral­mente le riprese dei sub e del ROV con­sen­ti­ran­no di indi­vid­uare anche even­tu­ali mod­i­fiche nel­lo sta­to delle con­dotte.

Gli inter­ven­ti prece­den­ti:

  • Novem­bre 2016, Stress analy­sis delle con­dotte. In base ai dati tec­ni­ci, alle carat­ter­is­tiche del trac­cia­to, all’anal­isi del­l’As Built, si sono stu­di­ate le sol­lecitazioni a cui sono sot­to­poste le con­dotte. La metodolo­gia imp­ie­ga­ta, basa­ta sulle più accred­i­tate norme inter­nazion­ali DnV’81 — Rules for Sub­ma­rine Pipeline Sys­tems, ha per­me­s­so di evi­den­ziare i trat­ti più a ris­chio e quin­di da anal­iz­zare con par­ti­co­lare atten­zione.
  • Mag­gio 2017, ulte­ri­ori ver­i­fiche spes­si­met­riche delle con­dotte sub­ac­quee in prossim­ità del­l’ap­pro­do di Toscolano Mader­no han­no con­fer­ma­to val­ori nel­la nor­ma. Le riprese vide­o­fo­togra­fiche han­no però evi­den­zi­a­to la pre­sen­za, sulle super­fi­ci esterne delle con­dotte, di numerose for­mazioni con­glom­er­ate, inglo­bate all’in­ter­no di più estese zone di macro­foul­ing (macroin­crostazioni) e veg­e­tazione acquat­i­ca.

Ulte­ri­ori indagi­ni sub­ac­quee su queste for­mazioni han­no evi­den­zi­a­to per la pri­ma vol­ta la pre­sen­za di un fenom­e­no di bio­cor­ro­sione delle tubazioni in acciaio (sino alle pro­fon­dità di ‑40m) sia in prossim­ità del­l’ap­pro­do di Toscolano Mader­no che in prossim­ità del­l’ap­pro­do di Tor­ri del Bena­co, in quest’ul­ti­mo in misura net­ta­mente infe­ri­ore.

Con­tes­tual­mente sono sta­ti anche rac­colti su entram­bi i ver­san­ti cam­pi­oni di con­crezioni, esam­i­nati dal Lab­o­ra­to­rio di Anal­isi Indus­tri­ali e Ambi­en­tali del Dipar­ti­men­to di Ingeg­ne­r­ia Mec­ca­ni­ca e Indus­tri­ale del­l’ degli Stu­di di Bres­cia e dal Dipar­ti­men­to di Scien­ze del­la Ter­ra e del­l’Am­bi­ente del­l’U­ni­ver­sità degli Stu­di di Pavia.

  • Giug­no 2017, pri­ma serie di inter­ven­ti di riparazione, local­iz­za­ti sulle con­dotte sub­lacuali in bas­so fon­dale (sino alle pro­fon­dità di ‑40m), con l’in­stal­lazione sub­ac­quea di spe­ciali giun­ti di clam­pag­gio.

Con­tes­tual­mente gra­zie a un vei­co­lo ROV veni­vano ispezion­ate le con­dotte sino alla pro­fon­dità di ‑120 metri, su entram­bi i ver­san­ti.

Lun­go la scarpa­ta di Toscolano Mader­no sono sta­ti indi­vid­uati cir­ca 20 pun­ti crit­i­ci con pre­sen­za di con­crezioni sig­ni­fica­tive, con ragionevoli pun­ti di vaio­latu­ra, ten­den­ti pro­gres­si­va­mente a diminuire sino a scom­par­ire all’au­mentare del­la pro­fon­dità. I due trat­ti di col­let­tore inves­ti­gati che pre­sen­ta­vano con­crezioni risul­tano di cir­ca 548 metri.

E’ sta­ta quin­di redat­ta un’anal­isi di ris­chio per accertare lo sta­to di con­ser­vazione delle con­dotte sub­lacuali e la prob­a­bil­ità di minac­ce alla loro integrità tali da portare al rilas­cio dei reflui trasportati. Anche in questo caso a rifer­i­men­to sono state prese le più accred­i­tate nome e pro­ce­dure inter­nazion­ali (DnV-RP-F116, Integri­ty man­age­ment of sub­ma­rine pipeline sys­tems).

L’anal­isi ese­gui­ta ha indi­vid­u­a­to come minac­cia più grave il ris­chio di bio­cor­ro­sione ester­na, a liv­el­li che ren­dono nec­es­sario un costante con­trol­lo del­la situ­azione e, nel caso, inter­ven­ti.

  • Luglio 2017, viene redat­to uno speci­fi­co Piano di Manuten­zione, Ispezione e Inter­ven­to che for­nisce i req­ui­si­ti min­i­mi per l’is­pezione e la manuten­zione peri­od­i­ca, oltre alle pro­ce­dure e ai mezzi da usare in un even­tuale inter­ven­to di riparazione di emer­gen­za delle con­dotte stesse (Emer­gency Pro­ce­dure Repair Sys­tem).
  • Set­tem­bre 2017, viene redat­to il prog­et­to esec­u­ti­vo degli inter­ven­ti di riparazione in alto fon­dale e delle ispezioni peri­odiche, poi affi­dati alla soci­età Drafin­sub di Gen­o­va.
  • Dicem­bre 2018, sem­pre con vei­co­lo ROV, Drafin­sub esegue ulte­ri­ori ispezioni sub­ac­quee sul­l’in­tera lunghez­za del col­let­tore fog­nario, evi­den­zian­do un numero di for­mazioni con­glom­er­ate molto supe­ri­ore sia rispet­to a quelle ril­e­vate appe­na 18 mesi pri­ma sia rispet­to alle attese. In par­ti­co­lare, le con­crezioni non riguardano più solo i ver­san­ti di Toscolano Mader­no e di Tor­ri del Bena­co, ma sono pre­sen­ti a pro­fon­dità ben mag­giori, com­p­rese tra cir­ca ‑120m e ‑186 m.

In totale si trat­ta di oltre 150 pun­ti con pre­sen­za di sig­ni­fica­tive con­crezioni dis­poste sulle super­fi­ci esterne di entrambe le con­dotte sub­lacuali, per un’esten­sione com­p­lessi­va di cir­ca 1.660 m. Nel cor­so delle attiv­ità sub­ac­quee sono sta­ti prel­e­vati cam­pi­oni da anal­iz­zare e sono sta­ti immer­si provi­ni in acciaio di diver­sa com­po­sizione, real­iz­za­ti pres­so il Dipar­ti­men­to di Ingeg­ne­r­ia Mec­ca­ni­ca e Indus­tri­ale del­l’U­ni­ver­sità degli Stu­di di Bres­cia, per stu­di­arne la dura­bil­ità.

  • Tra feb­braio e mar­zo 2019 si svol­go­no gli inter­ven­ti di riparazione delle con­dotte in alto fon­dale (fra i 40 e i 186 metri di pro­fon­dità), con la rimozione di tutte le bio­con­crezioni, la misura spes­si­met­ri­ca in cor­rispon­den­za di ogni cratere pre­sente sul­l’ac­ciaio, l’ap­pli­cazione sulle super­fi­ci metal­liche nude di spe­ciali resine epos­si-poliamminiche bicom­po­nen­ti e l’in­stal­lazione di spe­ciali giun­ti a col­lare (clampe).
  • 44 clampe instal­late, 27 sono sul ver­sante di Toscolano Mader­no e 17 sul ver­sante di Tor­ri del Bena­co;
  • 78 pun­ti riparati medi­ante appli­cazione di resina epos­sidi­ca sub­ac­quea, 52 sul ver­sante di Toscolano Mader­no e 26 sul ver­sante di Tor­ri del Bena­co;
  • 122 il totale dei pun­ti riparati:
  • sui restanti sono solo state asportate le bio­con­crezioni, al di sot­to delle quali il rives­ti­men­to ester­no delle con­dotte non è risul­ta­to anco­ra intac­ca­to;

Nel cor­so delle attiv­ità sub­ac­quee sono sta­ti prel­e­vati cam­pi­oni da sot­to­porre ad anal­isi.

I numeri del­l’in­ter­ven­to 2019:

Ore uomo lavo­rate totali: 13.764 ore

Ore totali del prog­et­to lavo­rate: 29.760

Immer­sioni totali 34

Tem­po di sat­u­razione totale: 540 ore

Immer­sioni in sat­u­razione: 15

I numeri del­la videois­pezione del 2020

504 ore/uomo di lavoro

13 immer­sioni totali

252 minu­ti Tem­po fon­do totale

447 minu­ti Tem­po immer­sione totale

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