Dellai ha esordito con un ricordo di Cesare Malossini: era l’estate scorsa ed il presidente, in vacanza all’estero con la famiglia, è rimasto letteralmente travolto (sul telefonino) dal sindaco di Riva che, esasperato dal ripresentarsi per l’ennesima volta delle schiume sotto le finestre di palazzo Pretorio, pretendeva che la provincia si desse finalmente una mossa per far cessare lo sconcio. Dev’essere stato molto convincente Malossini se sei mesi più tardi, la provincia ha avviato la fase operativa.E’ avvenuto ieri pomeriggio al Villino Campi quando il presidente Dellai, l’assessore Berasi ed i sindaci dei comuni del C9 hanno sottoscritto l’«accordo di programma relativo alla realizzazione di azioni volte alla salvaguardia della qualità delle acque del Garda». La prossima settimana firmeranno gli enti in qualche modo collegati con la provincia (come l’Azienda sanitaria) e, a ruota, i privati (cartiere ed associazioni degli albergatori). Che cos’è questo accordo, lo dettagliano 13 cartelle in cui vengono snocciolati gli interventi che i diversi soggetti saranno chiamati a realizzare, le modalità, i tempi e successive verifiche. Come si ricorderà a quella telefonata di Malossini seguì una mozione del consiglio comunale rivano, proposta da Pietro Bertoldi, Paolo Matteotti e Virginio Bonora e poi un incontro con i vertici provinciali a Riva nel quale venne dato l’incarico alla dottoressa Matonti di coordinare gli interventi per ribadire un semplicissimo principio: per salvaguardare il Garda (Parolari ricordava ancora che l’acqua è ancor oggi quasi potabile) occorre individuare ed eliminare a monte, in fiumi, torrenti, fitte e canali tutte le possibili fonti di inquinamento. Ora siamo alla fase operativa: per le schiume intervengono Enel e provincia, ci sarà una verifica della qualità delle acque del lago di Ledro ed un intervento sul depuratore di valle; controllo degli scarichi della cartiera del Garda, verifica degli allacciamenti fognari nei comuni di Riva, Arco e Nago-Torbole; controllo delle popolazioni faunistiche; monitoraggio sul depuratore di san Nicolò; verifica della presenza di tensioattivi nelle acque, in collegamento con le associazioni degli albergatori che indirizzeranno i rispettivi iscritti alla scelta di detersivi meno inquinanti; verifica delle acque di balneazione. Poi si passa al Sarca: verifica allacciamenti fognari di Arco, controlli sul canale ex Sism e sulle pescicolture in collaborazione con l’Associazione dei troticoltori trentini. Per il Varone controllo sugli scarichi della cartiera Fedrigoni, delle pescicolture di Deva e di Pranzo, verifica dei prelievi idrici e degli allacciamenti fognari nei comuni di Tenno e di Riva e degli scarichi delle stalle di Ville del Monte e Tenno. Stessi controlli su Bordellino, Galanzana, sulle fitte, sull’Albola ed il Ponale.
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Accordo di programma fra Provincia, comuni, industrie ed operatori per garantire la qualità del Garda. Controllo degli scarichi nel lago, nei torrenti e lungo il Sarca