giovedì, Novembre 14, 2024
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A Ponte San Marco, tra interpreti prestigiosi e la prima assoluta della «Rapsodia» di Facchinetti

Un bel Concerto d’inverno

C’è stato un momento di intensa commozione, nella chiesa parrocchiale di Ponte San Marco, qualche sera fa in occasione della XVII edizione del “Concerto d’inverno”: tra gli applausi del pubblico, il presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli ha consegnato alla signora Giuliana Benedetti Michelangeli il premio “Mauro Ranieri”, consistente in una scultura bronzea, in occasione del decennale della scomparsa del marito Arturo, illustre e famoso pianista di origine bresciana. Il “Concerto d’inverno” a Ponte San Marco – anche dal punto di vista strettamente musicale – è stato un nuovo grande successo di pubblico, che come in tutte le precedenti edizioni ha affollato la chiesa e che come al solito è arrivato a Ponte San Marco anche dalla città e da altre località della provincia. Del resto i motivi d’interesse erano notevoli: dall’orchestra, che era quella del Festival pianistico internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo diretta da Pier Carlo Orizio, alla presenza di due solisti negli strumenti ad arco come il violinista Domenico Nordio e il violista – e direttore artistico del “Concerto d’inverno” – Luca Ranieri, fino alle musiche presentate che andavano dal Mozart della «Sinfonia n. 33 K 319» alla «Sinfonia concertante per violino e viola K 364» fino a una prima assoluta, quella della «Rapsodia per viola e archi» del compositore bresciano Giancarlo Facchinetti. E proprio da questa vogliamo partire per rievocare questo concerto: si tratta di una partitura che Facchinetti ha dedicato all’amico Luca Ranieri, in cui l’autore esplora le possibilità espressive dello strumento mantenendo però una grande cantabilità, cosa che ha reso particolarmente gradevole la composizione pur attraversata ovviamente da fortissime dissonanze, che sono poi tipiche delle scelte di Facchinetti. L’interpretazione è stata applaudita a lungo dal pubblico presente. Con la luminosa musica di Mozart, il pubblico ha goduto di momenti di pura gioia musicale, come ad esempio nel bellissimo Minuetto, ma soprattutto nella «Sinfonia concertante per violino e viola K 364»: qui la «gara» tra i due solisti, Nordio e Ranieri, è stata delle più nobili, ad esempio nell’Andante, e si è fatta tanto stringente nel Presto finale da causare un piccolo «incidente di percorso», davvero veniale in tanta bravura. Successo grandissimo per i due solisti e per l’Orchestra del Festival, condotta con gesto appassionato da Pier Carlo Orizio.

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