domenica, Aprile 28, 2024
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L’assessore provinciale Enrico Mattinzoli illustra un progetto di tutela ambientale. «La sua assenza ha ridotto diverse specie acquatiche della zona»

Un canneto per salvare il Garda

Verrà ripristinato presto l’ecosistema delle rive del lago nel Comune di Desenzano. È questa la promessa dell’assessore provinciale all’Ambiente di Brescia che insieme alla Lega Navale Italiana di Desenzano ha presentato un progetto per la piantumazione e la semina della cannuccia di palude, la cosiddetta «Phragmites australis», in alcune zone di spiaggia del comune lacustre. Si tratta di una pianta in grado di accumulare residui di sostanza organica e facilitarne la rapida degradazione, di assorbire metalli pesanti e altre sostanze chimiche inquinanti rendendole meno pericolose. In questo modo la cannuccia di palude, una pianta che può raggiungere fino a 4-5 metri d’altezza appartenente alla famiglia delle graminacee, oltre a divenire l’habitat ideale per molte specie di uccelli, presenta una eccezionale attività autodepurativa per le acque del lago di Garda e capace di ospitare una ricca fauna e costituire fonte di cibo, casa e riproduzione per le specie animali che vivono nella zona. «L’assenza di questo canneto – ha sottolineato l’assessore Mattinzoli – ha ridotto del 60% le specie acquatiche presenti nella zona». In particolare nel lago di Garda è stata riscontrata una riduzione della presenza del luccio, dei ciprinidi, del pesce gatto e del persico sole a causa della scomparsa delle aree di fregola e dalla diminuzione degli habitat ricchi di vegetazione dove i piccoli trovano riparo. Dal punto di vista ornitologico – ha poi spiegato l’assessore Mattinzoli – la distruzione dei canneti ha determinato la scomparsa automatica del 24% delle specie nidificanti nelle zone pianeggianti della nostra provincia. In particolare la percentuale sale al 67% se si considerano le sole specie acquatico-palustri e raggiunge addirittura il 95% se ci si riferisce alla sola area gardesana. Il progetto partirà da Desenzano, in particolare dalla spiaggia adiacente la sede della Lega Navale Italiana in via lungolago Cesare Battisti in località Vò. Successivamente, in un futuro non troppo lontano ha assicurato Mattinzoli, il progetto verrà esteso all’intera costa bresciana fino a Limone. L’idea dell’assessorato provinciale all’Ambiente è rilanciare il turismo sul Benaco offrendo all’utenza un lago più pulito e sicuro. In quest’ottica il progetto si riallaccia ai 10 milioni già stanziati dalla Provincia di Brescia per l’ampliamento del depuratore di Peschiera e nei prossimi anni alla realizzazione di tutto il collettamento della sponda occidentale del lago. «L’obbiettivo che ci poniamo – ha continuato l’assessore Mattinzoli – è che nel 2016 venga pompata acqua potabile direttamente dal lago di Garda nelle case dei cittadini bresciani che vivono sulla sponda occidentale del bacino».

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