lunedì, Aprile 29, 2024
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La Comunità del Garda capofila di un’operazione che, con altri 3 laghi europei, è finanziata dalla Ue

Un istituto scientifico aiuterà i Comuni a tutelare il Garda

Per la prima volta quattro grandi laghi d’Europa si uniscono per la tutela di quantità e qualità delle acque. L’inquinamento, il continuo abbassamento dei livelli, il mantenimento del paesaggio naturale sono problemi che accomunano il Garda, il Balaton in Ungheria, il Neusiedl in Austria e lo Charzykowskie in Polonia. Grazie alla Comunità del Garda (che nell’operazione funge da capofila) i quattro sono ora accomunati anche da un progetto unitario. L’iniziativa, chiamata Eulakes, viene finanziata dall’Unione Europea, tramite il programma di cooperazione internazionale Interreg IV. Il costo complessivo è di circa tre milioni di euro. L’implementazione avrà inizio tra marzo e aprile. Queste in sintesi le attività chiave della proposta: introdurre sistemi di monitoraggio per la valutazione delle acque, come la creazione di un istituto limnologico (le amministrazioni locali avranno così a disposizione un indicatore dello stato delle spiagge e potranno quindi operare scelte consapevoli); migliorare la comprensione della vulnerabilità integrata (una mappa di simulazione sui cambiamenti climatici); concordare un approccio trasnazionale comune per la tutela; sviluppare un nuovo modello di governo ambientale, coinvolgendo i residenti e i portatori di interessi (agricoltori, operatori turistici, utilizzatori per la produzione di energia). Tutte le attività saranno affiancate da una campagna di comunicazione.«L’EUROPA ha riconosciuto il valore di una proposta che, per la prima volta, vede collaborare i grandi laghi del Centro Europa sui temi del cambiamento climatico e dei suoi effetti devastanti – commenta il presidente della Comunità del Garda, Aventino Frau -. Abbiamo costruito un progetto che fa da ponte tra le più importanti conoscenze scientifiche su questi temi e le amministrazioni locali, che devono essere supportate per sapere, e fare delle scelte».L’iniziativa, presentata ieri a Gardone Riviera, è coordinata da Nicola Gallinaro. Compagni di viaggio sono il Consiglio nazionale per le ricerche (Cnr), l’Agenzia per la Protezione dell’ambiente della Provincia di Trento e la Fondazione Mach (Istituto Agrario San Michele all’Adige). All’estero il Centro austriaco di ricerca, l’Università ungherese di Pannonia, l’Istituto polacco di meteorologia e gestione delle acque. Il progetto durerà tre anni. Dalla primavera 2010 i laghi interessati verranno coinvolti in attività di ricerca scientifica, campagne di sensibilizzazione sul tema di acqua e ambiente. «Ma la vera sfida – conclude Frau- è di gettare le basi per uno strumento unitario, che sia di aiuto per amministratori e comunità nelle scelte di sviluppo e pianificazione delle aree lacustri».

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