sabato, Luglio 27, 2024
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Valeggio sul Mincio: 12mila firme contro discarica amianto

La comunità di Valeggio sul Mincio si è mobilitata contro il progetto di una discarica di amianto, raccogliendo quasi 12.000 firme in segno di protesta. Il Comitato Difesa Territorio Quaderni Valeggio ha consegnato le firme alla Regione Veneto durante una manifestazione tenutasi ieri a Venezia.

Il Comitato Difesa Territorio Quaderni Valeggio, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, si è recato a Venezia per presentare le firme raccolte contro il progetto della discarica situata al confine con Villafranca di Verona. L’incontro con i rappresentanti regionali è avvenuto presso Palazzo Ferro Fini, dove i membri del comitato hanno incontrato vari consiglieri regionali sostenitori della causa.

Aggiornamento del Piano Rifiuti

La giornata scelta dal comitato coincideva con la discussione in Consiglio Regionale della mozione n. 533, intitolata “Aggiornamento del Piano Rifiuti”. Questa mozione, proposta da diversi consiglieri tra cui Stefano Valdegamberi e Marco Andreoli, mirava a eliminare una deroga introdotta nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali.

I membri del comitato sono stati accolti dai firmatari della mozione e da altri consiglieri che hanno espresso il loro sostegno alla causa. Le quasi 12.000 firme raccolte in pochi mesi sono state consegnate ai rappresentanti politici presenti.

Rinvio della Discussione

Nonostante l’impegno e la presenza dei manifestanti, la seduta del Consiglio Regionale non ha potuto proseguire nel pomeriggio come previsto. Di conseguenza, la discussione sulla mozione n. 533 è stata rimandata ad una futura convocazione insieme ad altre questioni all’ordine del giorno.

Il Comitato Difesa Territorio Quaderni Valeggio ha ribadito il proprio sostegno ai consiglieri regionali che stanno promuovendo il ripristino del Piano Regionale dei Rifiuti nella sua versione originale. Questo piano vietava infatti la realizzazione di discariche nei comuni individuati dalla DCR 62/06 come aree di ricarica della seconda falda acquifera più grande d’Europa.

La mobilitazione della comunità locale continua a essere forte e determinata nel contrastare un progetto considerato dannoso per l’ambiente e la salute pubblica delle zone interessate attorno al Lago di Garda.

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