mercoledì, Ottobre 9, 2024
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La quinta rassegna, che tra due giorni aprirà i battenti al pubblico in Santa Giulia, ha svelato ieri i suoi segreti agli operatori dei mezzi di informazione

«Van Gogh», la mostrache fa breccia nell’anima

Intima e commovente, ma allo stesso tempo maestosa ed esaustiva. La nuova grande mostra «Van Gogh. Disegni e dipinti – Capolavori dal Kröller Müller Museum» ha svelato ieri i suoi segreti in anteprima ai giornalisti, in attesa dell’apertura al pubblico fissata per sabato mattina.NON C’È TIMORE di sbagliare nel definirla un vero e proprio «gioiello», che segna un cambiamento di rotta rispetto agli ultimi eventi portati a Brescia da Marco Goldin.Almeno nelle dimensioni. In tutto tra disegni e dipinti sono esposte «solo» 115 opere. Chi ha fretta, può visitare agevolmente tutte le sale in poco tempo, e senza stancarsi troppo. Il percorso è piuttosto breve, anche se non delude nell’intensità.A guardar bene, la nuova mostra di Santa Giulia lancia ai visitatori e agli appassionati di Van Gogh la sfida opposta. L’imperativo è affrontarla con lentezza, meglio se in solitudine. Bisogna prendersi tutto il tempo necessario per leggere i moltissimi pannelli esplicativi, per ammirare le belle immagini in bianco e nero degli interni del museo di Otterlo – che ha prestato tutte le opere esposte -, per studiare i disegni del maestro olandese.Guardarli da lontano, poi avvicinarsi e soffermarsi sul tratto, esplorare i dettagli e scoprire, ad ogni sguardo, nuove sorprese.IL PERCORSO. L’itinerario espositivo è inverso rispetto a quello di «America!». Meglio portarsi una giacca, almeno in questi giorni: già al guardaroba si viene avvertiti che per esigenze espositive la temperatura viene tenuta un po’più bassa del solito.Ad aprire la rassegna è un enorme scatto del giovane Vincent Van Gogh, appena 18enne. Poi subito il visitatore viene catapultato nel magico mondo di Helene Kröller Müller. Una fotografia a tutta parete di lei un po’ seria con il marito Anton e Sam Von Deventer conduce al corridoio che narra, attraverso illustrazioni cronologiche e vecchi cataloghi di mostre, l’avvincente vicenda dell’intuitiva collezionista. Nella sala successiva parlano invece le opere di Helene, raccontano le sue passioni e la sua storia: i Corot e i Fantin-Latour, i Signac e i Seurat fino agli amatissimi Toorop e Mondrian. La giusta dose di illuminazione invita a concentrarsi, a lasciarsi andare alle emozioni.COME SUGGERISCE Marco Goldin, sarebbe meglio proseguire il percorso piano, in silenzio. Per rimanere a bocca aperta davanti ai primi capolavori di Vincent Van Gogh, i primi disegni mutuati da Millet: gli Zappatori e, soprattutto, l’Angelus della sera. I «profani» troveranno un certo interesse anche nel leggere i materiali con cui il maestro olandese realizzò quei capolavori, nell’esaminare il tocco più o meno marcato, nell’osservare quale utilizzo faceva del colore nei primi anni di attività.È UN ITINERARIO che ha un che di didattico, ma che ha soprattutto molto di emotivo. I soggetti sono personaggi modesti, umili, della quotidianità e proprio per questo i loro volti e le posture toccano il cuore del visitatore: seminatori e tessitori, donne che cuciono o pelano patate, un vecchio che soffre, una figura femminile sul letto di morte. Dal periodo nella regione del Borinage, a Bruxelles e poi Etten si giunge alle molte opere che riportano al tempo trascorso all’Aia, così importante per la formazione di Vincent. È qui che si rimane a bocca aperta davanti al vigore e al sentimento che traspare dalle prime teste (dall’uomo con l’occhio bendato al pescatore con cappello) fino alla splendida e famosa di donna, datata Nuenen 1884 – 1885.Di capolavoro in capolavoro, è il momento dell’ultima, grande sala: una vera e propria «esplosione» che procura un tuffo al cuore. Qui si possono ammirare meraviglie come «Il giardino dell’ospedale a Saint – Remy» o il «Roseto in fiore nel giardino dell’ospedale», o ancora l’uliveto e i cipressi che rendono ragione a Vincent Van Gogh del maestro che è.Marco Goldin l’aveva annunciato: la mostra in Santa Giulia è ancora una volta una grande mostra.LA MACCHINA ORGANIZZATIVA. Il successo è garantito se è vero che – come ha annunciato ieri Goldin – sono già state raggiunte le 110 mila prenotazioni. Il percorso espositivo è più breve, dunque quest’anno a lavorare al museo, tra guide, guardaroba, biglietterie e sala saranno solo 60 persone, prevalentemente ragazzi.A proposito di bookshop, in queste ore è in via di allestimento e promette di riscuotere parecchi consensi. Oltre al catalogo – spiega la responsabile, Monica Braun – ci saranno borse e astucci, magliette, foulard e penne, magneti e poster.Dopo l’inaugurazione ufficiale prevista per venerdì (alle 17,30 al teatro Grande, a seguire è in programma la visita riservata nel museo di Santa Giulia), «Van Gogh. Disegni e dipinti» aprirà i battenti a partire da sabato mattina e resterà allestita fino al 25 gennaio 2009 con il seguente orario: da lunedì a giovedì e domenica dalle 9 alle 19, venerdì e sabato dalle 9 alle 20. Il biglietto costa 10 euro, 8 euro o 6 euro il ridotto. Per prenotazioni e informazioni è sufficiente chiamare il call center allo 0422429999 o visitare il sito www.lineadombra.it.

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