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Il sindaco Cipani rompe il silenzio sul destino della struttura

Vecchio ospedalenuove prospettive

L’ospedale di Salò, è «uno dei temi principali su cui bisognerà confrontarsi. Sarà oggetto di un dibattito forte e anche conflittuale». Lo afferma il sindaco Giampiero Cipani aprendo la tavola rotonda sulla città del futuro, organizzata dagli «Amici del golfo», e svoltasi nella Sala dei Provveditori.«In questi anni ci siamo battuti come leoni, senza riuscire a cavare un ragno dal buco – prosegue Cipani -. Una battaglia persa, perché abbiamo dovuto scontrarci con forze superiori e strategie diverse. Ma occorre trovare una soluzione di compromesso, integrandoci con Gavardo e Villa Barbarano. La sanità può essere esercitata da strutture pubbliche o private. L’importante è che ognuno possa essere curato».La soluzione ipotizzata in passato era: costruire un nuovo ospedale per acuti, ricorrendo ai 31 milioni di euro stanziati dallo Stato e dalla Regione, e al ricavato della vendita dell’edificio di Salò. Luogo individuato: Roè Volciano o Villa di Salò o Limone di Gavardo. Ma dopo lunghe discussioni l’operazione è tramontata.«Il nostro vecchio ospedale – prosegue il sindaco -, che ha una volumetria di 30 mila metri cubi, ora viene utilizzato soltanto per gli ambulatori medici, le analisi, le radiografie, l’Avis e poco altro. I reparti sono vuoti. Sta diventando una topaia. Bisogna avere il coraggio di trovare una soluzione».Giuliano Cozzaglio, salodiano, sovrintendente sanitario del «Città di Brescia» e della «Clinica S.Anna», appartenenti al gruppo San Donato, indica il traguardo da raggiungere. «Per rispondere ai bisogni di salute della gente – sostiene Cozzaglio – è necessario creare un presidio intermedio, che abbia il carattere di un poliambulatorio, con tutte le specialità mediche e chirurgiche indispensabili per interventi semplici. Deve essere dotato di strumenti diagnostici: dalla radiologia all’endoscopia digestiva alla Tac. In prospettiva può diventare un day hospital, da realizzare all’interno dell’immobile attuale o altrove».La scorsa estate Mauro Borelli, ex direttore generale dell’azienda ospedaliera di Desenzano, aveva detto di voler vendere la struttura di Salò, situata proprio in riva al lago, vicino alla Canottieri, promettendo di realizzare un fabbricato più piccolo (6mila mq., 18mila metri cubi), in cui raggruppare i servizi di guardia medica, assistenza domiciliare, consultorio, ambulatorio per le vaccinazioni, fisioterapia, eccetera.La dichiarazione di Borelli è stata contestata vivacemente. Dopo il gelo dei mesi scorsi, adesso il sindaco Cipani riapre la porta alla nuova direttrice generale Mara Azzi. Con l’intenzione di far ripartire il discorso relativo al recupero dei 30 mila metri cubi di Salò.

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