venerdì, Aprile 19, 2024
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Un contributo della Cariverona e la volontà dell’amministrazione per un intervento storico-musicale

Restaurato uno dei diecirarissimi organi di Trice

«L’idea che ci ha motivati risiede nel fatto che non avrebbe senso recuperare uno strumento di così grande pregio per poi lasciarlo isolato a sé stesso. L’organo della nostra parrocchiale è uno strumento che la comunità deve conoscere perché solo così può capirne il valore e dunque apprezzare il fatto di averlo nella nostra cittadina». Emilia Bressanelli, dirigente scolastico di Castelnuovo, è tra i promotori delle celebrazioni per il restauro dell’organo, costruito nel 1884 da George William Trice, un inglese di Cardiff fatto trasferire in Italia, a Quarto al Mare (Genova) con tutta la sua fabbrica su insistenza di molti musicisti e organologi.La sua opera di restauro in terra castelnuovese rappresenta una «rarità da tutti i punti di vista», come sottolinea sinteticamente il maestro organaro Giorgio Carli, autore del recupero dello strumento musicale.«Il fatto è che gli organi Trice dovrebbero esistere una decina di esemplari o poco più», continua la Bressanelli, «di cui solo qualcuno funzionante e recuperato allo splendore originale com’è ora questo di Castelnuovo».«Il nostro istituto», prosegue il dirigente, «è stato il primo a essere coinvolto con il progetto “L’organo a scuola”, proposto dal maestro Marcello Rossi, diplomato in organo e clavicembalo ed apprezzato esecutore, compositore e docente presso Scuole veronesi di ogni grado».«Abbiamo così organizzato, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, una serie di “lezioni concerto” per i ragazzi della scuola secondaria. Questi hanno potuto apprezzare sia la storia dell’organo, strumento non “di moda” ma di grande importanza anche per la formazione dei musicisti, che le peculiarità di quello presente nella nostra chiesa».Rossi e Carli hanno svelato e illustrato non solo la struttura interna dello strumento ma i meccanismi e le parti che determinano il suo funzionamento.Il recupero dell’organo di Castelnuovo è costato circa 120 mila euro; la Fondazione Cariverona ha contribuito con un contributo di 70 mila euro. La restante somma è stata recuperata «grazie all’impegno dei fedeli, delle associazioni e di quanti hanno creduto nell’importanza di un’operazione che è anche culturale», sottolinea don Eros Cardini, parroco di San Maria.«Mi fa molto piacere», aggiunge, «che sia sorto questo comitato di volontari che ha dato vita a questo intenso programma di celebrazioni: un percorso che permetterà all’organo di Trice e al suo recupero di diventare patrimonio ed orgoglio di tutti. L’augurio è che i nostri concittadini vogliano partecipare numerosi a questi momenti».«È già accaduto troppe volte», interviene Marcello Rossi, «che il recupero di un importante strumento si risolva con la soddisfazione di un ristretto numero di esperti senza che poi la maggioranza delle persone ne sia neppure a conoscenza».«Ecco allora la nostra proposta, con protagonista l’organo, strumento “difficile” e “severo” per eccellenza, che vuole farsi davvero strumento “di” tutti e “per” tutti. Non solo uno strumento per il “pubblico” dei fedeli in Chiesa, spesso di mero accompagnamento del canto liturgico, ma anche uno strumento da imparare a conoscere ed apprezzare come strumento musicale di per sé oltre che in funzione di elevazione spirituale e intellettuale».

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