sabato, Luglio 27, 2024
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L’assessore provinciale Sala e i vertici della Federazione hanno effettuato un sopralluogo sui cantieri. Quello della Bassa diventerà l’unico impianto ciclistico indoor italiano

Velodromo coperto? Si può fare

La Bassa potrebbe diventare presto il punto di riferimento della preparazione invernale di tutti i ciclisti italiani ma anche delle manifestazioni indoor. Il velodrono «Provincia di Brescia» che sta sorgendo a Montichiari entro il dicembre del 2006 potrebbe essere l’unico coperto d’Italia: è quanto emerso nel sopralluogo effettuato nei giorni scorsi da una delegazione tecnica composta dall’assessore allo Sport del Broletto Alessandro Sala, dal consigliere nazionale della Fci Gianni Pozzani, dal presidente provinciale della federciclismo Pietro Bregoli e da Silvio Martinello. L’ex campione del mondo ed olimpico di ciclismo è stato incaricato dalla Federazione di sondare il terreno e soprattutto varare il programma in vista di Pechino 2008. Un programma che dovrà tenere conto del periodo del periodo di riflusso attraversato dai pistard dopo i numerosi titoli mondiali e olimpici conquistati negli anni scorsi. Tra i campioni del passato figura lo stesso Martinello che in carriera ha ottenuto la vittoria nella corsa a punti ad Atlanta 2006; otto medaglie ai mondiali: quattro ori nella corsa a punti e nell’americana; due argenti nell’americana e due bronzi nella corsa a punti. Martinello ha vinto anche una decina di titoli italiani ed è quindi un profondo conoscitore della pista avendo svolto notevole attività in tutto il mondo. «Non credevo che i lavori fossero già in fase così avanzata – ha osservato Martinello. Lunedì relazionerò dettagliatamente il consiglio nazionale sul progetto ribadendo che l’opera di Montichiari rapprenta un’occasione più unica che rara per realizzare un impianto coperto: struttura che nel nostro Paese manca da quando la grande nevicata ha abbattuto il velodromo di Milano. Sono convinto che Coni e Fci unendo le forze possano finalmente colmare una lacuna per consentire agli atleti di allenarsi anche durante i mesi invernali per preparare al meglio le competizioni internazionali. La zona è fra l’altro molto servita dal punto di vista delle strade di collegamento». Alessandro Sala che in occasione del sopralluogo ha consegnato una medaglia d’oro a Martinello, conferma che la copertura rappresenta un’ipotesi concreta. «Se Coni e Fci uniranno gli sforzi per consentire la copertura del velodromo Provincia di Brescia – spiega l’assessore provinciale – ritengo che anche la nostra amministrazione non si tirerà indietro per raschiare il barile e trovare magari nuovi fondi per realizzare le strutture all’interno dell’eventuale pista coperta. Come Provincia abbiamo fatto la nostra parte stanziando finora circa due milioni di euro e devo dire che sono molto soddisfatto per come procedono i lavori perché spogliatori, infermeria, magazzini sono già stati realizzati e sarebbero pronti ad ospitare gli atleti. Anche la pista è già stata disegnata e posso dire con grande soddisfazione che stiamo rispettando i tempi». Gianni Pozzani sta ormai vincendo la sfida, nel senso che il velodromo ormai è una realtà. «Ho voluto a tutti i costi questo impianto – sottolinea il consigliere nazionale – perché ritengo la pista una palestra utilissima per i nostri atleti, soprattutto i giovani che potranno allenarsi senza alcun problema di traffico. Ma ritengo necessario a questo punto un ulteriore sforzo per provvedere alla copertura i cui costi dovrebbero aggirarsi attorno ai tre milioni di euro, infrastrutture interne escluse. Bolzano, Torino, Treviso e Roma hanno pure avanzato richieste a Coni e Fci per la realizzazione di una pista coperta ma al momento gli amministratori di queste città non sanno ancora dove edificarla mentre noi siamo già avanti nei lavori e siamo quindi in pole-position». Dal punto di vista prettamente amministrativo non ci sono grandi nodi da sciogliere. «L’amministrazione locale è in perfetta sintonia con quella provinciale – afferma Pozzani -. Ormai il più è stato fatto perché anche la pista che misura 250 metri è già stata disegnata e basterà ricoprirla con il manto di cemento per renderla ancora più visibile». Pietro Bregoli che ha surrogato alla presidenza provinciale proprio Pozzani è naturalmente soddisfatto. «Da vent’anni il movimento ciclistico italiano non dispone di una pista coperta – rimarca Bregoli -: Italia da vent’anni non dispone di un impianto del genere. Sarebbe positivo concludere la mia prima stagione da presidente provinciale con l’inaugurazione del velodromo coperto». Montichiari presto potrebbe quindi diventare davvero la capitale del ciclismo italiano su pista ospitando manifestazioni nazionali ed internazionali.

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