Fino al 3 settembre 2023, laa montagna vista sia attraverso la pittura dell’800, che immortalata dalla fotografia di Naoki Ishikawa, in Accademia Carrara, con ulteriori iniziative nel territorio, in pianura e in quota fino ai 2.300 metri.
Vette di Luce, è un omaggio artistico alle Alpi Orobie, un inno alla bellezza e al fascino della montagna.
Racconta lo straordinario rapporto tra gli artisti e la montagna, il suo nascere dall’ osservazione diretta di passi, salite, scoperte, per proseguire in appunti, disegni, immagini taccuini, memorie.
Il paesaggio bergamasco e la luce, è uno dei temi posti da Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, hanno ispirato prima l’esposizione fotografica in Santa Giulia BS: Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte. Luce della montagna, ora in Accademia Carrara, nelle rinnovate sale al primo piano si realizza un dialogo tra la pittura di paesaggio dalla tradizione ottocentesca, la fotografia di Naoki Ishikawa), un’opera contemporanea di Matteo Rubbi dal titolo La tana del Dragoe la video-audio installazione dei MASBEDO.
Le fotografie di Naoki Ishikawa, dedicate alle Alpi Orobie, sono esposte in 5 luoghi del territorio:Fra.Mar a Pedrengo; Castello di Malpaga, BGY Milan Bergamo Airport, Resort Belmont a Foppolo, Museo Etnografico di Schilpario), mostre spin-off sulle montagne bergamasche, si aggiunge la presenza di 17 riproduzioni di capolavori della Carrara in 17 rifugi CAI della provincia bergamasca.
La serie di dipinti ottocenteschi della collezione dell’ Accademia Carrara, del Club Alpino Italiano e di privati, sono piccoli olii de la Val Taleggio, la Valle Brembana, la Val Seriana, di Costantino Rosa ; lo spettacolo delle Cascate del Serio di Andrea Marenzi; la Presolana, una monumentale opera dedicata alla più celebre delle cime bergamasche, daErmenegildo Agazzi (1866-1945).
Accademia Carrara ha poi affidato una rilettura delle Alpi Orobie a Naoki Ishikawa. Fotografo e alpinista, che ha conquistato 10 dei 14 ottomila metri esistenti sul pianeta , con opere esposte in tutto il mondo e le sue imprese e relative immagini pubblicate in 40 volumi
La serie di foto attuali, realizzata tra il 2022 e il 2023, percorrendo l’Alta Via, documenta vari tratti del paesaggio, tracciandone un profilo antropologico ed etnografico. proprio come Vittorio Sella (fotografo-alpinista, 1859 – 1943) quasi 150 anni fa . L’impresa di Ishikawa è anche raccontata, in prima persona, in un film documentario realizzato dal filmmaker Andrea Cossu ed esposto in mostra.
“nasco come fotografo e oggi racconto anche la montagna», Naoki Ishikawa a Filippo Maggia co-curatore della mostra.
Gli artisti hanno sempre apprezzato i paesaggi d’alta quota, rivelandone il lato magico. documentandone la bellezza per condividerla, con l’affermarsi del gusto per il paesaggio- (M. Cristina Rodeschini direttore Accademia Carrara e co-curatore della mostra)
Completano il progetto espositivo: la video-audio installazione Ricordo di un dolore è stata realizzata nel 2020 da MASBEDO, La salita silenziosa verso la Presolana, di un uomo che porta sulle spalle una riproduzione del dipinto di Pellizza da Volpedo, appunto Ricordo di un dolore , racconta la solitudine di momenti di dolore che la tragedie di questi giorni la montagna ancora provoca e la sublimazione dello stesso nel salire con coraggio un percorso impervio fra i boschi, portandolo nel cuore.
Sulla parete di fondo La tana del Drago, realizzata da Matteo Rubbi (Seriate, 1980), è una ricostruzione immaginata ed esperienziale delle Orobie, un racconto che diventa una mappa analitica. Dalle montagne bergamasche al paesaggio urbanizzato sia in pianura che nelle valli. con monti, fiumi, strade, paesi e città indicate. Il titolo richiama la reliquia della costola di un drago esposta, secondo tradizione, nella chiesa di San Giorgio ad Almenno San Salvatore, all’imbocco della Val Brembana.
il documentario Le montagne della cultura, prodotto da Art Film Kairos in collaborazione con Rai Documentari, è disponibile nella sua interezza sulla piattaforma RaiPlay.