Larino chiama Lazise. Un collegamento fra le popolazioni terremotate del Molise con Lazise e il movimentato ed attivo gruppo dei ristoratori lacisiensi. L’altro ieri proprio a Larino, nella chiesa parrocchiale della zona terremotata, è avvenuta la consegna dei materiali raccolti a Lazise. Attori il presidente dell’associazione ristoratori Sante Pasquali ed il parroco di Larino don Antonio. Con la comunità di Larino è stata quindi presente, in maniera tangibile e diretta, anche la comunità di Lazise e di Pastrengo, attraverso Sante Pasqualini e Sergio Bertoldi ed alcuni volontari degli alpini della Protezione civile del basso lago. Sono state consegnate coperte, sciarpe, guanti, calze, abbigliamento intimo, giacconi, scarpe, materiale didattico, pannolini, pasta, alimenti in scatola ed altro materiale non deperibile. A questa iniziativa promossa dall’associazione ristoratori Lazise hanno aderito, oltre agli alpini, l’Avis, la San Martino in Calle, l’associazione albergatori, i campeggiatori, Calzedonia, il calzaturificio Olip, Corsini srl, Martinelli confezioni di Sandrà, un’anonima signora della stessa località, Nuova Gupra ed altri privati. Hanno aderito all’iniziativa anche i ristoratori e la parrocchia di Pastrengo. «L’idea è scattata dalla nobiltà d’animo di Ferri Maria Teresa, conosciuta da tutti come Sonia, ristoratrice di Lazise per offrire una settimana di pasti caldi» spiega il presidente dell’associazione ristoratori Sante Pasqualini in quella terra martoriata dal terremoto. Tutto in stretta collaborazione con la Protezione civile di Verona. «Visto che l’emergenza pasti» continua Pasqualini «è cessata, abbiamo creduto opportuno avviare una iniziativa di raccolta di materiali necessari al sostentamento di quella gente. E noi abbiamo voluto che i nostri sforzi fossero tangibili e diretti, ovvero consegnare il materiale direttamente. Abbiamo contattato il parroco e ci siamo subito messi in moto». «Non abbiamo avuto alcuna difficoltà a raccogliere i materiali di prima necessità» spiega ancora Pasqualini «perché la generosità della nostra gente è grande ed immediata. E proprio per questo abbiamo voluto essere presenti in prima persona a Larino, per un gesto vivo di umanità e di fratellanza».
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