Il 22 aprile scade il termine per le osservazioni; l’8 si farà la riunione dei capigruppo. Il sindaco: «Vogliamo risposte sui problemi ambientali»

Così l’Alta Velocità fa paura

03/04/2003 in Attualità
Di Luca Delpozzo
Roberto Darra

Il 22 aprile scade il ter­mine per la pre­sen­tazione delle osser­vazioni dei Comu­ni inter­es­sati all’attraversamento dell’alta veloc­ità. Fra questi c’è Lona­to, scon­volto tan­to in super­fi­cie che nel sot­to­suo­lo da diver­si chilometri di gal­le­ria. Il sin­da­co Moran­do Peri­ni, di fronte a questo ulti­ma­tum per pot­er incidere sul prog­et­to, pen­sa ad una tabel­la di mar­cia in 4 tappe. Un pri­mo esame tec­ni­co da parte dell’ufficio comu­nale, un con­fron­to tra le varie forze politiche pre­sen­ti in Con­siglio comu­nale, un’assemblea pub­bli­ca, infine l’invio del­la sin­te­si delle rac­co­man­dazioni pri­ma del round finale. Va det­to che il trat­to lonatese del­la Tav, almeno sot­to il pro­fi­lo teori­co, è quel­lo che meno minac­cia il ter­ri­to­rio. I supertreni, infat­ti, lo attra­verser­an­no qua­si intera­mente in gal­le­ria: un tun­nel di oltre sette chilometri, alla pro­fon­dità media di 30 metri. «E invece — ci spie­ga il sin­da­co Moran­do Peri­ni, alla gui­da di una Giun­ta ambi­en­tal­ista — siamo pre­oc­cu­pati, per­ché l’opera che si va real­iz­zan­do, per la sua mole, meri­ta un’attenzione spe­ciale. È una scelta che va al di là del nos­tro iter ammin­is­tra­ti­vo. Non siamo con­trari a questo prog­et­to, però vogliamo pre­cise risposte su diver­si argo­men­ti come la cantieris­ti­ca, le cave di presti­to, le even­tu­ali riper­cus­sioni sulle falde acquifere». «Ci sono poi errori anche mador­nali che fan­no capire come il prog­et­to pre­lim­inare non sia sta­to sup­por­t­a­to da sopral­lu­oghi. Voglio dirne uno per tut­ti: la rog­gia Lona­ta, il canale irriguo, di pro­pri­età del Con­sorzio Medio Chiese, viene invece indi­ca­to come una stra­da di cantiere, da usare per il traf­fi­co delle betoniere, dal pas­sag­gio a liv­el­lo di Cam­pagna fino alla Bet­to­la. Si inten­dono forse usare delle chi­at­te? Pec­ca­to che nel peri­o­do inver­nale il canale sia com­ple­ta­mente asciut­to. Pec­ca­to non sia un pesce d’aprile… Non era il caso, con questo genere di errori, invece di chiedere le osser­vazioni ai Comu­ni, di far gestire a loro lo stu­dio sul ter­ri­to­rio?». Ma il sin­da­co non risparmia altre con­sid­er­azioni. «Una gal­le­ria per la quale si preve­dono almeno 50 mesi di lavoro richiederà due cantieri di vaste dimen­sioni. Si è pen­sato a tut­ta la logis­ti­ca, l’impatto del traf­fi­co, su una rete già molto prova­ta, nei pres­si dei cantieri? Nes­suna velleità, però non vogliamo che Lona­to ven­ga scon­volto… E poi: da quali cave saran­no rica­vate le enor­mi quan­tità di sab­bia e ghi­a­ia per la nuo­va fer­rovia? Mag­a­ri con cave di presti­to, con il ris­chio che diventi­no dis­cariche nel giro di pochi anni o per­ma­nen­ti… Sap­pi­amo come finis­cono queste cose!». Se a queste pre­oc­cu­pazioni si aggiun­gono poi altre incog­nite ambi­en­tali, come lo smal­ti­men­to dei mate­ri­ali di scar­to, si può capire come la ten­sione sia in crescen­do. Per l’8 aprile è sta­ta con­vo­ca­ta dal sin­da­co la riu­nione dei capi­grup­po, pro­prio per affrontare l’intera ques­tione. Da sot­to­lin­eare che all’interno del­la mag­gio­ran­za di «Lona­to ambi­ente con l’Ulivo» i quat­tro con­siglieri del­la Margheri­ta han­no deciso di cos­ti­tuire un pro­prio grup­po guida­to da Emilio Bare­si. Una let­tera uffi­cial­iz­za il «par­to» che sarà pre­sen­ta­ta nel prossi­mo Con­siglio; ma va det­to subito che tut­to questo non va let­to come uno sgar­ro alla mag­gio­ran­za, ma sem­mai come richi­es­ta di un con­fron­to ser­ra­to. E uno dei pri­mi pas­si sarà la vicen­da dei supertreni che minac­ciano le colline moreniche del Gar­da, ma anche indus­trie ed aziende agri­cole. Infat­ti, se per Lona­to la nuo­va lin­ea veloce sarà in gal­le­ria, per Desen­zano e Poz­zolen­go è fuori ter­ra.

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