venerdì, Marzo 29, 2024
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Il sindaco di Toscolano Maderno avverte: non permetterà più l’uso della strada alternativa. Faustini (Comunità montana) scrive al ministro: «Situazione drammatica»

Elena, ultimatum per la «Gardesana»

La «Gardesana» ha l’aria di essere un pugile alle corde, al quale non sono più consentiti errori. Dopo la frana di lunedì, infatti, una soluzione per il transito dei veicoli fra Toscolano e Gargnano era stata trovata con la deviazione verso Cecina o Gaino, da dove è possibile proseguire in direzione del golf, uscendo a Bogliaco. Ebbene, dovesse verificarsi un’analoga situazione, questa soluzione non sarà più praticabile. Lo ha comunicato, ieri, il sindaco di Toscolano Maderno, Paolo Elena, annunciando provvedimenti secondo i quali le vie Golf, Cecina e Gaino non potranno più essere considerate «come alternative alla Gardesana, come è accaduto nella giornata di martedì». In caso di interruzione della statale, «la viabilità da Bogliaco verso Toscolano attraverso via Golf, Cecina e Gaino verrà consentita ai soli residenti nelle frazioni stesse». Le motivazioni? «Garantire l’incolumità dei residenti ed evitare, come successo, danni a strade non in grado di sopportare massicci flussi veicolari». Un ultimatum, quello di Elena, un invito a trovare una soluzione in fretta. La strada, nel frattempo, è stata interamente riaperta. Ma resta la minaccia. Nemmeno Bruno Faustini, presidente della Comunità montana Parco alto Garda, è tenero. Ha scritto a Nerio Nesi, ministro dei Lavori pubblici, a Roberto Formigoni, presidente della Regione e ad Alberto Cavalli, presidente della Provincia, definendo «drammatica» la situazione della viabilità altogardesana, al punto che «ogni iniziativa appare essere comunque in grave ritardo». Tre le direzioni da seguire, a cominciare da interventi strutturali per mettere in sicurezza la strada. Serve una legge del Parlamento «che non avrà un costo inferiore ai 500-600 miliardi». Necessita quindi «rafforzare e collegare tutte quelle vie interne che rappresentano una alternativa capace di non isolare completamente le popolazioni gardesane: Bogliaco-Cecina-Toscolano, Gardone-Morgnaga-Barbarano, Limone-Tremosine, Tremosine-Tignale». Infine, in considerazione di rallentamenti, code, inquinamento nei paesi a lago, è necessario prevedere che la Gardesana «nel rispetto del suo tracciato originario, possa scorrere per alcuni tratti interrata, in corrispondenza dei centri abitati». Un messaggio Faustini lo indirizza anche ai parlamentari bresciani, perché si facciano carico di una proposta di legge che preveda una spesa di 50 miliardi all’anno, quale rata per pagare un mutuo di 600 miliardi: la cifra necessaria per risolvere il problema-Gardesana. Il dubbio di Faustini è che sia «l’esiguità della popolazione residente nel territorio dell’Alto Garda bresciano il motivo che ha, ad oggi, frenato ogni iniziativa politica». La lettera segue la presa di posizione di altri amministratori locali e operatori economici. Se ne trae, in complesso, la sensazione di una Gardesana disastrata e quasi dimenticata, di cui le recenti frane paiono solo la più recente testimonianza. Aumenta, nel frattempo, il numero di chi chiede misure strutturali e definitive, smettendo di ricorrere a palliativi. È parere diffuso, infatti, che i rimedi ordinari – comunque costosi – risultino provvidenziali per tamponare l’esigenza del momento, rinviando però la soluzione complessiva del problema, specie nel tratto di 28 chilometri da Gargnano a Riva, aperto al traffico nel 1931, quando l’incrociarsi di due vetture costituiva un evento. Le frane di questi giorni hanno riportato il problema in primo piano, ma si tratta di un tema ormai ricorrente. Nel febbraio ’99 l’ennesima frana aveva isolato Limone dal Trentino. Lo smottamento, in quel caso, aveva provocato anche una vittima. Ma l’emergenza è ormai quotidiana: basta un temporale a far precipitare terriccio e pietrame sulla strada, con le solite ripercussioni sul traffico e le ormai rituali proteste di commercianti e albergatori. Quindi, passata la crisi e sistemati alcuni costosi rimedi (paramassi, reti di protezione, qualche tratto in tunnel) il problema viene dimenticato. Fino alla successiva emergenza. Nel frattempo, ieri sono proseguiti i lavori nei tre cantieri attivi sulla «Gardesana». Tra Toscolano e Bogliaco l’opera di pulitura è ormai completata, anche se l’Anas, per sicurezza, ha collocato dei cartelli che invitano all’attenzione. A Forbisicle proseguono i lavori già programmati di disgaggio e bonifica della parete. L’orario di chiusura va dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 16.30. Lavori anche a sud di Limone, con i rocciatori impegnati a stendere reti e teli di protezione a 150 metri di altezza sulla strada. Sono indispensabili per non muovere e provocare la conseguente caduta del ghiaione soprastante.

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