L’assessore provinciale Casagranda ha dato l’okay «politico» con una telefonata al sindaco Cesare Malossini. Domani quest’ultimo si incontrerà con gli ingegneri De Col e Bortolotti per mettere a punto i dettagli. Ma è fatta: se dal tunnel in Gardesana, di cui si inizia sempre domani lo scavo, uscirà materiale sufficiente, il lungolago D’Annunzio, da anni ridotto ad una stretta passeggiata di secondaria importanza, dovrebbe diventare un litorale «strategico», più largo di una decina di metri, quindi adatto a progetti vari di valorizzazione turistica (giardini, passeggiata, parcheggi, piccole strutture di servizio). L’importante è che si sia deciso che il materiale scavato nel tunnel finisca proprio dove voleva il Comune.Con questa soluzione, infatti, l’amministrazione rivana coglie i due classici piccioni con una fava. Da una parte si toglie la rogna (e scusate se è poco) di avere per quattro mesi 50 camion al giorno che attraversano la città in andata e ritorno (questa è la stima del materiale prelevato dalla pancia della montagna). Dall’altra si prepara una piattaforma di terra lunga almeno un centinaio di metri su cui investire (e Matteotti ha opportunamente già messo in bilancio 500 milioni, eventualmente da rimpinguare) per disegnare ex novo un tratto di costa che dopo la costruzione della Centrale (anni Trenta) era inesorabilmente scaduto dal punto di vista dell’attrattiva turistica. Naturamente il Comune non si sta muovendo alla cieca. I rilievi con l’ecoscandaglio dei vigili del fuoco (fatti in settimana) e le mappe dell’ingegner Luciano Rigatti (che anche come sub è esperto di quei fondali) hanno permesso di stabilire che la parte da coprire ha una profondità massima di 28 metri. Uno zoccolo, dunque, sunterà sicuramente dall’acqua del lago, che non potrà inghiottirsi tutto il materiale. Anche le imprese Collini e Oberosler, impegnate con lo scavo della galleria, hanno dato il loro assenso all’operazione. Quindi, nei prossimi giorni (dopo l’ultimo decisivo esame del materiale: ma è certo che si tratta di dolomia, ecologicamente ottima) i primi scarichi di camion dovrebbero iniziare a partire, grosso modo, dalla Casa Rossa, dove sarà ricavata un’ altra «area di cantiere».
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Sarà gettato a nord della Casa Rossa il materiale di scavo del tunnel in Gardesana
Fatta: avremo un lungolago figlio del disagio
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