lunedì, Aprile 29, 2024
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Non di solo Vivabas campa l'opposizione alla soluzione Tiso per il collegamento con l'asta dell'Adige

L’agricoltura vale zero: le auto fin sotto i filari

Non di solo Vivabas campa l’opposizione alla soluzione Tiso per il collegamento con l’asta dell’Adige. C’è anche Ivo Bertamini col suo comitato per lo sviluppo sostenibile a contestare «il tratto dalla discarica comprensoriale ai raccordi con la viabilità di valle. Questa soluzione, oltre che deleteria dal punto di vista paesaggistico (deturpa la costa coltivata ad ulivi sotto la Maza) ed ambientale (compromette la creazione del parco fluviale lungo le rive del Sarca) presenta un impatto assai negativo per l’aspetto agricolo andando ad intaccare terreni pregiati sia nell’area di Pratosaiano che in quella di S. Giorgio». A corroborare l’impressione di scarsa attenzione per il settore agricolo, il comitato cita il trattamento riservato alle strade interpoderali, «che, in particolare quelle che si trovano nelle campagne tra Arco e Riva, sono ormai utilizzate come scorciatoie per auto e non di rado per camion. Ed i pochi divieti vengono regolarmente elusi. Le stradine della larghezza originaria di 3 metri hanno raddoppiato la sezione a danno delle campagne circostanti per consentire l’incrocio frequente di autoveicoli e di mezzi pesanti. Eclatante il caso di via Crosetta trasformata nel raccordo automobilistico più breve tra Romarzollo ed i centri commerciali di via S. Caterina. Ma anche, solo per fare qualche esempio, via Cavallo, via Narzelle, via Sabbioni soffrono l’invasione degli automezzi. Tutto ciò crea disagi ai mezzi agricoli, che dovrebbero esserne i principali utenti e danni alle campagne confinanti. Genera poi situazione di pericolo per coloro che vogliono fare una passeggiata lontano dal traffico o per chi le percorre in bici per spostarsi sulle 2 ruote in modo sicuro visto che le piste ciclabili sono ancora nel mondo dei sogni. Le interpoderali di Pratosaiano soffrono invece dello stato di abbandono. Infatti le frequenti buche denotano l’assenza di manutenzione, mettendo a repentaglio la sicurezza dei mezzi agricoli e dei carichi trasportati. Va inoltre rimarcato che gran parte dei sovrappassi di corsi d’acqua lungo le interpoderali non sono stati sottoposti ad adeguati collaudi: sono evidenti i rischi di cedimento per quelli non costruiti per sopportare carichi rilevanti. Alla luce di queste considerazioni chiediamo che le interpoderali ritornino alla loro funzione originaria di consentire l’accesso dei mezzi agricoli alle campagne limitandone drasticamente l’uso per altri mezzi a motore e che vengano curate per garantire la sicurezza dei loro utenti. Siamo convinti che si deve e si può trovare un modo per progettare le nuove strade, che pure sono necessarie (come le circonvallazioni) rispettando l’ambiente e il paesaggio e tutelando le aree agricole. Ci sembra che la proposta da noi avanzata (tunnel corto fino alla discarica, discesa lungo la Maza e quindi bretella di Vignole in galleria artificiale) risponda a questi requisiti. Dobbiamo invece constatare, leggendo la pubblicazione “Il Trentino” che la Provincia insite ostinatamente a riproporre la sua soluzione noncurante della forte opposizione espressa da vari comitati di cittadini».

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