mercoledì, Luglio 2, 2025
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«Lo scalo di Montichiari resterà sempre sotto il nostro controllo» «Le polemiche sono dannose, ma il Catullo vola»

Il neo presidente della società di gestione del Catullo fa il punto

A un mese dal suo insediamento, Fernando Sanson guarda i primi dati di quest’anno: «Anche nei primi 20 giorni di giugno l’incremento del traffico è superiore al 30 per cento rispetto agli anni precedenti, un trend ben più elevato della media degli aeroporti nazionali. E per crescere in modo costante ed efficiente non abbiamo bisogno di polemiche. Non servono». Prima di parlare di queste, fermiamoci ai problemi di crescita: quando arriverà a saturazione il Catullo? «Se non prevedessimo investimenti, la saturazione potrebbe arrivare anche a fine 2001. Ma amplieremo sia le capacità di traffico dello scalo sia la capacità dell’aerostazione. Per il primo progetto abbiamo previsto nel nostro masterplan pluriennale investimenti tecnici per circa 50 miliardi che riguarderanno il miglioramento delle piste, delle attrezzature, un nuovo hangar per garantire il servizio di manutenzione degli aeromobili. Inoltre, è previsto il passaggio alla terza categoria B per i voli con atterraggio strumentale (Ils) con visibilità fino a 75 metri: sarà pienamente operativo nella primavera del 2002 e ci consentirà di superare il problema della nebbia. Altri investimenti, poi, riguarderanno l’ampliamento dell’aerostazione, e dovremo studiare le soluzioni migliori secondo lo sviluppo di questa crescita». Ci sono già dei momenti di saturazione? «La domenica pomeriggio e il lunedì e soprattutto durante le ore notturne, c’è la difficoltà di trovare posto per parcheggiare tutti gli aerei. Le autorità militari ci hanno concesso, grazie ai buoni rapporti di collaborazione che da sempre abbiamo, una nuova area che può ospitare un paio di Atr nelle ore notturne». Lo scalo di Montichiari che aiuto dà al Catullo? Che cosa significa in concreto il Sistema aeroportuale del Garda? «Il D’Annunzio, cioè lo scalo di Montichiari, lavora attualmente come uno stabilimento separato della stessa società Catullo e quest’anno dovrebbe arrivare a 200mila passeggeri. La sua vocazione è quella dei cargo, dei charter e dei voli delle compagnie low cost, cioè a tariffe particolarmente basse. Dal 29 giugno partiranno 13 voli la settimana per Londra con la Ryan Air a prezzi di assoluta concorrenza: Montichiari, che è sempre e sempre sarà sotto il controllo del Catullo, è una preziosa opportunità, non certo un concorrente. E non è detto che in futuro non possa avere qualche volo di linea: i nostri voli per Roma e ritorno, sono spesso in overbooking, vale a dire che le richieste sono ben superiori ai posti disponibili per cui non è detto che un domani si possa soddisfare questa ulteriore domanda sullo scalo bresciano».Il Comune ha espresso dubbi e continua a chiedere chiarimenti sul futuro di Montichiari: c’è il rischio di perdere questo scalo bresciano? «C’è il rischio di perderlo se continueranno queste polemiche, che possono fare allontanare operatori privati interessati a entrare in partnership». Cioè? «Mi spiego. L’assemblea dei soci ha deliberato, con il parere contrario solo del Comune di Verona, di procedere alla nascita di una nuova società di gestione per Montichiari, società che nascerà con uno scorporo dal Catullo; ma il Catullo manterrà sia la maggioranza assoluta della parte azionaria sia la maggioranza nel consiglio di amministrazione. In questa nuova società di gestione per Montichiari dovrà poi entrare un partner operativo che porti traffico aereo, know how e capacità finanziare per investimenti. Il progetto è stato deliberato, lo porteremo avanti secondo il dettato dell’assemblea». E i dubbi del Comune? «Il Comune ha presentato una richiesta scritta di chiarimenti, non più sul bilancio, ma sul progetto per Montichiari. I nostri consulenti forniranno le risposte al Comune, ma questa polemica non è utile né al Comune, né al Catullo, né al sistema aeroportuale e danneggia l’economia della zona». Il rischio di questa querelle qual è? «Gli appetiti nel settore degli aeroporti sono notevoli e le difficoltà create da queste polemiche pubbliche possono farci perdere l’opportunità di tenere Montichiari nell’orbita del Catullo. È difficile andare a trattare con qualche potenziale partner operativo se poi questi ti chiede il motivo per cui il bilancio e le delibere sono state impugnate. Per i privati, la prospettiva di dover attendere per beghe politiche o burocratiche non agevola la soluzione degli accordi. E questo significa danni reali per la società». La Sea, società che gestisce gli aeroporti lombardi, pare abbia messo gli occhi su Montichiari: potrebbe entrare nella nuova società? Non sarebbe un concorrente in grado di strappare Montichiari al Catullo? «I problemi di Malpensa e degli aeroporti milanesi ci favoriranno sempre di più, perché Sea per problemi di saturazione, dovrà spostare quote di traffico aereo da Malpensa su Bergamo-Orio al Serio, ma anche questo scalo ha problemi di spazio e di parcheggi perché privo di aree di espansione. Quindi è evidente che Sea è interessata a Montichiari, ma non è il partner di cui noi abbiamo bisogno. Stiamo registrando invece altri diversi interessamenti, e li stiamo esaminando in accordo con gli enti territoriali bresciani, perché è indispensabile la loro presenza nella società di Montichiari, in quanto sono i padroni di casa, visto che lo scalo è sul territorio bresciano». Ma la concessione resterà al Catullo? «Il Catullo avrà dal ministero la concessione globale, compreso lo scalo di Montichiari. Poi noi daremo la subconcessione alla nuova società, per cui saremo garantiti due volte: avremo la maggioranza assoluta nella compagine azionaria e nel consiglio di amministrazione e inoltre nessuno ci potrà togliere la concessione di Montichiari perché i titolari saremo noi». Ritorniamo alle prospettive di sviluppo del Catullo: è vero che sono nel mirino nuove destinazioni? «Sì. Stiamo esaminando a fondo le possibilità per inserire nelle nostre destinazioni Amsterdam e importanti città dell’Est europeo come Praga. Stanno andando molto bene i voli per la Romania e stiamo constatando che il Catullo viene scelto come scalo di partenza da molti passeggeri, sia da professionisti che vengono da Padova per prendere il volo per Roma, evitando di andare a Tessera per non percorrere la strozzatura autostradale di Mestre, sia dai turisti: il nostro bacino si sta allargando da Bergamo a Udine». Un mese fa lei disse che crescere non basta: bisogna crescere con qualità. In che modo? «La società è già efficiente e ben organizzata, per cui il nostro traguardo sarà quello di ottenere la certificazione di qualità Iso 9000 per i due scali, Catullo e Montichiari. Questo perché vogliamo offrire servizi di qualità ai nostri clienti affinché siano invogliati, quando scelgono la loro destinazione, a scegliere anche l’aeroporto da cui partire in base alla qualità offerta. Questo obiettivo si raggiungerà migliorando le procedure interne e aggiornando ogni anno la carta dei servizi che abbiamo già inviato a tutti i tour operator e compagnie. Il traguardo è quello della qualità totale».Martedì pomeriggio terzo round: in commissione consiliare, a Palazzo Barbieri, si troveranno di fronte i due consiglieri del Catullo che rappresentano il Comune, Mauro Bianchi, commercialista, e Fulvio Cavalleri, avvocato e dall’altra parte i due consulenti del Comune Giovanni Alberti, commercialista, e Claudio Consolo, avvocato. Dovrebbe essere l’ultima puntata per chiarire le perplessità del Comune. Ma nel contempo, la querelle va avanti anche su altri fronti: il sindaco ha inviato al presidente del Catullo Ferdinando Sanson una lettera nella quale si chiedono chiarimenti scritti alle perplessità sollevate dal Comune (l’assessore Darbi aveva votato contro, unico socio, al bilancio e al progetto Montichiari che l’assemblea dei soci ha comunque approvato) in merito però non più al bilancio ma solo sullo scorporo della nuova società per gestire l’aeroporto di Montichiari. La lettera ora è all’esame dei consulenti del Catullo per predisporre le relazioni tecniche di chiarimento. Ma l’aspetto più rilevante è che nella seconda parte della lettera, il sindaco minaccia di impugnare le delibere approvate dall’assemblea. Da ricordare che su questo clamoroso scontro istituzionale sono intervenuti i vertici nazionali di Forza Italia e addirittura Silvio Berlusconi in persona ha telefonato al sindaco per invitare a una ricucitura dello strappo e a smorzare i toni della polemica. Sarà servito questo richiamo?

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