giovedì, Maggio 2, 2024
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Intervista al tenente di vascello Ilaria Zamarian

La prima donna alla guida della “flotta” gardesana

Sguardo deciso, voce ferma, giovane e determinata. È di origini friulane, esperta di volo e pilota di elicotteri la nuova comandante della Guardia costiera del lago di Garda con sede a Salò. Ha conseguito i suoi brevetti di pilota militare in Florida e Texas, con un’esperienza operativa maturata nella componente aerea della capitaneria di porto. È questo l’identikit del tenente di vascello Ilaria Zamarian, trentaduenne, che nei giorni scorsi ha preso il timone del Nucleo di Salò, in cui operano 33 militari in servizio permanente con quattro mezzi. Proviene dal comando base aeromobili di Sarzana e a Salò ha preso il posto del capitano di corvetta Sandy Ballis.

Ilaria Zamarian è la prima donna alla guida della flotta gardesana, un incarico di notevole responsabilità, visto che alla Guardia Costiera è demandata la sicurezza dei suoi residenti e dei circa 24 milioni di turisti che ogni anno si riversano sulle sponde del più grande lago d’Italia.

Innanzitutto, benvenuta sul lago di Garda. Un’esperta di volo al comando di una flotta d’acqua dolce: sembra un paradosso. Com’è stato l’inizio della sulla nuova missione sul nostro lago?

Questo incarico è una nuova sfida, un’esperienza che reputo molto stimolante. Prima che pilota sono ufficiale di guardia costiera, per cui non è casuale la mia presenza sul lago di Garda. Sono qui per svolgere al meglio il mio servizio e ringrazio il comando generale per l’opportunità che mi sta dando.

Del suo percorso precedente, cosa pensa le sarà maggiormente utile in questo incarico?

Tutto, credo che ogni cosa fatta sia un bagaglio importante di cui fare tesoro.

Lei è la prima donna alla guida del nucleo di Salò. Come vive questa novità? Sente o ha sentito “diffidenza” o “resistenze” da parte dei colleghi uomini?

All’inizio c’è sempre quel periodo di conoscenza reciproca. Sicuramente l’elemento di novità all’inizio è forte, ma poi col tempo ci si abitua. Anche a Sarzana, quando sono arrivata dieci anni fa, ero la prima donna.

Un ruolo, il suo, carico di responsabilità e di stimoli: come migliorare la sicurezza sul Garda per gli abitanti e i milioni di turisti che ogni anno lo frequentano?

Quest’anno è stato firmato un nuovo protocollo operativo, che ci riguarda come ente e che riorganizza il soccorso sul lago, coinvolgendo per la prima volta anche il Trentino, oltre che le province bresciana e veronese. Uno strumento in più per coordinare al meglio le varie forze di Polizia e gli enti preposti a garantire la sicurezza, con un generale miglioramento del servizio. Come Guardia costiera, abbiamo una squadra sempre operativa, con il numero blu 1530 per le emergenze a lago (a cui rispondiamo H24) e ci stiamo preparando per lavorare al meglio, sulla continuità dell’attività passata. Facciamo dei pattugliamenti preventivi, certo i flussi di persone in stagione sono molto alti, m l’importante è sapere che noi ci siamo per tutti, sia come prevenzione sia come soccorso.

Una nuova stagione sta iniziando: mezzi e forze impiegate sul Garda nella stagione 2018?

Siamo 33 militari e quattro mezzi a disposizione come Guardia costiera, due vedette e due gommoni con competenza su tutto il Garda. Come detto, abbiamo il coordinamento con tutte le forze di Polizia, per una rete più ampia e capillare, e in caso di necessità interviene sempre la pattuglia più vicina.

Prima di questo incarico, ha mai frequentato il Garda da turista?

Qualche volta: ero venuta come turista a visitare la Rocca di Manerba, ho fatto un weekend a Limone e Tremosine e una volta sono stata con degli amici a Bardolino.

Un monito per chi vive il lago d’estate, in barca o da bagnante?

Consiglio di non sottovalutare mai il lago, soprattutto nel periodo estivo quando ci sono dei repentini cambi di meteo. Le temperature sono più fredde nel lago, rispetto al mare, quindi è bene stare attenti nei momenti della digestione, non fare il bagno dopo aver mangiato e stare attenti ai colpi di sole. E per chi esce in barca, ricordarsi sempre che ci sono dei punti critici nel lago, con delle secche o delle correnti particolari, per cui prima è meglio informarsi sul percorso da fare e su eventuali punti pericolosi.

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