mercoledì, Aprile 24, 2024
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Ma prima bisognerà prolungare via Trieste fino ad incrociare via Deledda

La viabilità del Rione si riprende il sottopasso

Sulla viabilità interna del Rione Degasperi-Due Giugno stanno per piovere due miliardi e rotti: l’ha annunciato l’assessore Matteotti ai rappresentanti del quartiere durante l’operazione-ascolto che la giunta al gran completo, Malossini in testa, sta conducendo in tutti i rioni sul bilancio. Due gli interventi principali. Il primo riguarda il prolungamento di via Trieste fino a via Deledda. Due sensi di marcia, 1,3 miliardi di spesa (1 miliardo già stanziato), progetto dell’ingegner Andrea Carloni. L’unico problema è urbanistico: la strada è prevista nel prg, per cui basterebbe aspettarne l’approvazione. Siccome va troppo per le lunghe, il vicesindaco pensa di chiedere, già entro il 2001, la relativa deroga al consiglio comunale.Col nuovo collegamento fra via Deledda (a metà del rettilineo) e viale Trento, via Martini diventerà a senso unico ovest-est dall’incrocio al semaforo: percorribile cioè solo in uscita dal rione Due Giugno. Il secondo intervento riguarda il sottopasso pedonale-ciclabile per collegare via Martini al piazzale Oberhuber, e quindi alla ciclabile (a fianco del campo sportivo o verso il piazzale della chiesa). Il progetto dell’architetto Marco Fontana prevede che la metà sud dell’attuale via Martini (a nord, dalla parte delle pizzeria, rimane la corsia, a senso unico, verso il semaforo) venga cancellata: dall’incrocio con viale Primo Maggio, per una larghezza di 3,5 metri, comincia a scendere in tunnel sotto la statale, la attraversa, quindi gira a destra davanti al distributore di benzina e comincia a risalire, in parallelo alla statale, fino a tornare a livello strada dopo 36 metri nel piazzale davanti ad Oberhuber. Per scavalcare lo stradone scende parecchio in profondità: fra il soffitto del sottopasso (2,5 metri dal piano di calpestio) ed il piano stradale deve restare uno strato di 120 centimetri, tutto occupato da tubi del gas, fognature, cavi elettrici e telefonici, infrastrutture varie. La larghezza del nuovo sottopasso, tre metri e mezzo, come una discreta strada, non permette alcun paragone col vecchio ormai interrato. Il costo è previsto in 800 milioni. Il lavoro potrà partire appena ultimato il precedente: per scavare via Martini occorre prima assicurare ai residenti il collegamento alternativo. C’erano altre due ipotesi progettuali relative all’uscita: l’una con curva a nord ed uscita davanti ai negozi, scartata perchè avrebbe cancellato tutti quei posti macchina troppo preziosi; la seconda con prosecuzione davanti al Fornaio, curva a destra ed uscita su via Segantini: scartata perchè avrebbe imposto la chiusura al traffico veicolare sulla strada, con obbligo per tutti di fare il giro largo.

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