venerdì, Marzo 29, 2024
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Dopo 21 anni di attività, ha chiuso la struttura sanitaria a causa della nuova programmazione regionale

L’ospedale smantellato

A ventuno anni dall’apertura, avvenuta nel 1986, l’ospedale di Valeggio chiude. Dopo la decisione della Regione di dimettere la struttura sanitaria, la dirigenza dell’Azienda ospedaliera di Verona aveva deciso nei mesi scorsi che il trasferimento dei reparti del Coc (Centro ospedaliero clinicizzato) di Valeggio verso gli ospedali di Borgo Roma e Borgo Trento doveva avvenire entro il primo ottobre scorso e così è stato. Nello scorso fine settimana infatti, dopo la fine dei ricoveri per il reparto cardiovascolare e per quello osteoarticolare, è cominciata la smobilitazione. Ora le corsie sono vuote. Non c’è più il frenetico via vai, tipico delle giornate di massimo impegno profuso per assistere i pazienti e garantire le migliori condizioni agli ammalati. Anche se, di tanto in tanto, si vede qualche operatore per le pulizie e qualche medico intento a liberare il proprio ambulatorio. Dai letti sono stati tolti i materassi, provvisoriamente accatastati all’ingresso dei reparti. Dalle pareti fanno capolino, un po’ mestamente, le locandine dei tanti convegni di eccellenza organizzati in loco in una struttura che inizialmente comprendeva anche la riabilitazione gastroenterologica.Adesso all’ospedale rimangono solo le attività ambulatoriali di gastroenterologia e del settore osteoarticolare che fanno riferimento all’azienda ospedaliera di Verona. Per il settore osteoarticolare, diretto da Silvano Adami, che aveva fatto di Valeggio il punto di riferimento a livello nazionale per l’osteogenesi imperfetta (la cosiddetta sindrome delle ossa fragili), e che è stato trasferito a Borgo Trento, continuerà ad esistere un Ambulatorio integrato diagnostico (Amid) per programmare i vari accertamenti. Rimarrà anche la fisioterapia, ma con personale ridotto al minimo (uno o due addetti al massimo). La radiologia invece, riaperta provvisoriamente dal 10 al 29 settembre, è stata chiusa. Dovrebbe riaprire, ma, almeno per ora, non è stata indicata alcuna data.«Ci sarà senz’altro», dichiara il sindaco, Albino Pezzini, «un momento di difficoltà in questo passaggio di funzioni tra l’Azienda ospedaliera che se ne va e l’Ulss 22 che dovrebbe subentrare e far partire altri servizi, ma questo è inevitabile. Poi spero che inizi una fase nuova. La radiologia dovrebbe essere migliorata dal punto di vista tecnologico con la realizzazione del cablaggio ed arriverà anche l’ospedale di comunità». Duro il giudizio di Marina Marconi, esponente di minoranza del consiglio comunale: «La programmazione sanitaria ha dimenticato completamente fasce di popolazione in costante aumento, come gli anziani, che hanno sempre più bisogno di una riabilitazione efficace e di cure fisioterapiche. Per loro e non solo per loro un centro come Valeggio costituiva una risorsa importante». «Alla fine sono riusciti a chiudere l’ospedale di Valeggio». È questo il titolo di un intervento di Luigi Tosoni, presidente del comitato pro ospedale di Valeggio e dell’ottava commissione in Provincia (che si occupa anche di politiche sanitarie). «Non sono bastate», ha dichiarato Tosoni, «le migliaia di firme raccolte, la denuncia della mancata considerazione di Valeggio dopo l’incendio dell’ospedale di Villafranca e degli sprechi di risorse pubbliche, per reindirizzare l’utenza verso ospedali come Bussolengo e Villafranca che attualmente non possono accoglierla». «Colpisce poi», conclude il consigliere provinciale Tosoni, «che l’Azienda ospedaliera abbia indirizzato gli utenti in riabilitazione ad Arco di Trento e che l’Ulss 22 abbia detto no alla possibilità di ospitare la Chierego Perbellini per installare uffici».A.F.

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