giovedì, Novembre 30, 2023
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Il Tar impone lo stopalla pista ciclopedonale

Un ricor­so al Tar, il tri­bunale ammin­is­tra­ti­vo regionale, bloc­ca almeno per un anno l’iter per real­iz­zare la pista ciclope­donale bidi­rezionale di Tor­ri. È una doc­cia fred­da, accol­ta con forte dis­ap­pun­to, la deci­sione del Tar di «accogliere la doman­da di sospen­sione fino alla data del­la udien­za di trat­tazione nel mer­i­to del ricor­so». A fine del 2006 infat­ti sem­bra­va immi­nente la con­ces­sione del­l’ap­pal­to per la «mes­sa in sicurez­za del­la stra­da Garde­sana e la costruzione di un lun­go­la­go a ridos­so del­la spi­ag­gia», come ha illus­tra­to il sin­da­co, .In prat­i­ca l’am­min­is­trazione comu­nale, in set­tem­bre, avrebbe dato il via ai lavori del pri­mo stral­cio di un prog­et­to che «riqual­i­ficherebbe il lun­go­la­go per cir­ca sette chilometri e cam­bierebbe aspet­to al paese», come ave­vano illus­tra­to da palaz­zo munic­i­pale. I lavori avreb­bero dovu­to riguardare inizial­mente la parte a Sud del Comune, poco oltre local­ità Acque Fred­de, e arrivare fino al biv­io per il traghet­to. «Una vera e pro­pria stra­da larga cir­ca due metri e mez­zo», dice Pas­sionel­li, «real­iz­za­ta tra la car­reg­gia­ta in direzione Sud del­la Garde­sana e le spi­agge adi­a­cen­ti, lun­go tut­to il ter­ri­to­rio. In alcu­ni pun­ti sono pre­visti anche pic­coli slarghi con posti per le auto. Il più grande di questi è pre­vis­to in cor­rispon­den­za del­l’al­ber­go Bena­cus». Impor­tante, fan­no sapere dal Comune, è il fat­to che «non è pre­vis­to alcun espro­prio su ter­reni pri­vati. L’in­tera pista ver­rebbe real­iz­za­ta su ter­ri­to­rio dema­niale o su parte del­la garde­sana, in ges­tione a Vene­to Strade».E pro­prio gra­zie all’ente emanazione del­la Regione, al comune di Tor­ri quest’­opera, almeno nel pri­mo stral­cio, non dovrebbe costare qua­si nul­la. «A fronte di un impeg­no eco­nom­i­co di cir­ca un mil­ione e 200 mila euro per il solo pri­mo stral­cio», ha pros­egue il sin­da­co, «per il comune ci sarà solo l’onere di vig­i­lare sul­la ese­cuzione dei lavori e, suc­ces­si­va­mente, si ripar­tirà col sec­on­do stral­cio da local­ità Baia Stan­ca sino a oltre Pai, in local­ità Cottarel­la, sul con­fine col comune di Bren­zone». L’opera com­ple­ta costerebbe «poco meno di cinque mil­ioni di euro, e la Regione ave­va già pre­vis­to anche qua­si un mil­ione di euro per eseguire il sec­on­do tratto».Ma per ora invece non se ne farà niente. Il Tar ha con­ces­so la sospen­si­va «al ricor­so di un pri­va­to che ha una sec­on­da casa di fronte alla stra­da garde­sana e che, nonos­tante ten­ta­tivi di con­cil­i­azione che sem­bra­va dovessero andare a buon fine, alla fine si è riv­olto al tri­bunale», dice Pas­sionel­li. Il ricor­so verte sul­la trasfor­mazione di un trat­to di pochi metri di spi­ag­gia a Sud di Tor­ri, «su cui inizial­mente la Sovrin­ten­den­za ave­va dato parere neg­a­ti­vo», det­taglia il sin­da­co. Nel­la ordi­nan­za del Tar si legge che «l’ar­ti­co­la­to parere neg­a­ti­vo del­la Sovrin­ten­den­za non pare super­a­to dal­l’in­te­grazione prog­et­tuale approva­ta dal Comune». In par­ti­co­lare, «la carat­ter­is­ti­ca spi­agget­ta nat­u­rale ver­rà ad essere sos­ti­tui­ta con opere artificiali».«In prat­i­ca», dice Pas­sionel­li, «ci si è sof­fer­mati su un cav­il­lo: un parere del­la Sovrin­ten­den­za, inizial­mente neg­a­ti­vo, è sta­to poi muta­to ma è arriva­to con qualche giorno di ritar­do rispet­to al dovu­to». Così, «nonos­tante al pri­va­to non venisse espro­pri­a­to né toc­ca­to nul­la del­la sua pro­pri­età, non pos­si­amo met­tere in sicurez­za la stra­da, a ben­efi­cio di pedoni, cit­ta­di­ni e ciclisti».Per Tor­ri, per ora, sfu­ma quin­di la pos­si­bil­ità di avere «un vero lun­go­la­go, con illu­mi­nazione, pavi­men­tazione in por­fi­do e asfal­to eco­logi­co», dicono dal Comune. Il Tar ha fis­sato l’u­dien­za di dibat­ti­men­to per giug­no 2008. Intan­to però, di recente, vici­no al trat­to di spi­ag­gia con­te­sa, «è sta­ta investi­ta una bam­bi­na di pochi anni, dato che la stra­da non ha mar­ci­apiede in quel pun­to», fa notare il sin­da­co. «I costi del­l’­opera lievit­er­an­no, non si potrà pro­cedere col sec­on­do stral­cio, lega­to alla ese­cuzione del pri­mo, e gli avvo­cati dovran­no dirci se sia più con­ve­niente ricor­rere al Con­siglio di Sta­to con­tro la deci­sione del Tar, o riavviare l’iter di approvazione del­l’­opera da parte del­la Con­feren­za dei servizi».

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