giovedì, Novembre 30, 2023
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Cinque torri per il ventoIl paese verso l’eolico

Un impianto eoli­co fa rumore? Quan­ta ener­gia pro­duce? Se si rompe una pala, come si ripara? E poi, quali sono i ben­efi­ci per i cit­ta­di­ni di Riv­o­li, che vedran­no cam­biare il pae­sag­gio vici­no casa? Sono alcune delle tante domande riv­olte durante un’assem­blea pub­bli­ca indet­ta dal­l’am­min­is­trazione comu­nale sul tema del­l’e­oli­co, ai tec­ni­ci del­l’Agsm di Verona Mar­co Giusti e Alber­to Rizzi, ma anche al sin­da­co Mir­co Campagnari.Con l’A­gen­zia servizi munic­i­pal­iz­za­ti, infat­ti, il Comune ha stip­u­la­to una con­ven­zione trenten­nale che dà il via al prog­et­to per un par­co eoli­co sul crinale del Monte Mesa, che divide Riv­o­li da Mon­tal­to di Gaium. Il pre­lim­inare prevede sul­l’al­tura tra la Roc­ca e la Val­dadi­ge il posizion­a­men­to di cinque aero­gen­er­a­tori, alti cir­ca 70 metri, con pale inclin­abili. Si trat­terebbe del pri­mo impianto eoli­co del­la provin­cia di Verona, anche se l’idea è sta­ta segui­ta a ruo­ta da altri comu­ni, tra cui Affi e Brenzone.«I cinque aero­gen­er­a­tori forni­ran­no ener­gia per cir­ca 23 mila per­sone, sen­za con­tare il con­sumo indus­tri­ale», spie­ga il respon­s­abile Svilup­po Prog­et­ti del­l’Agsm, Giusti. I riv­o­le­si, appe­na 2 mila cir­ca, potreb­bero godere di scon­ti o con­ven­zioni a cui il Comune sta già pensando.Ma qui siamo già al futuro. Il pre­sente invece sono le prime tappe di un iter lun­go e arti­co­la­to. Dal prog­et­to pre­lim­inare al defin­i­ti­vo, sono molte le pro­ce­dure autor­iz­za­tive e gli obb­lighi buro­crati­ci: almeno cinque anni di lavoro. E poi, non è det­to che al prog­et­to sia dato il via lib­era. Sec­on­do Agsm, infat­ti, a oggi in Italia solo uno su quat­tro è approva­to. Ma l’A­gen­zia veronese sta pun­tan­do sul­l’en­er­gia rin­nov­abile; dopo impianti in Puglia, Emil­ia e Toscana, con Riv­o­li cer­ca di portare l’e­oli­co vici­no casa.A Riv­o­li sarà nec­es­sario dis­boscare parte del­la zona cir­costante le pale, creare piaz­zole, allargare le strade per far pas­sare i gran­di gen­er­a­tori, le par­ti di mon­tag­gio, gru da 350 ton­nel­late. Lavori che fan­no un po’ pau­ra alla gente, che non ha nascos­to per­p­lessità pur ascoltan­do con atten­zione i tec­ni­ci. Ma sia il respon­s­abile Svilup­po prog­et­ti Agsm che il sin­da­co Cam­pag­nari han­no ras­si­cu­ra­to sul­la por­ta­ta delle oper­azioni e sul ripristino.«Come Comune cre­di­amo fer­ma­mente nel­l’u­ti­liz­zo del­l’en­er­gia alter­na­ti­va», affer­ma il pri­mo cit­tadi­no, «e allo stes­so tem­po nel­l’im­por­tan­za di tute­lare il ter­ri­to­rio. Per questo sti­amo cer­can­do di trovare un pun­to d’in­con­tro tra la neces­sità di guardare al futuro ener­geti­co del nos­tro paese e con­tin­uare a godere di un pae­sag­gio uni­co». Il Comune ha già ipo­tiz­za­to un piano di recu­pero, con rim­boschi­men­to, sis­temazione e ripulitura.Sul tavo­lo res­ta aper­ta la trat­ta­ti­va con i pro­pri­etari dei ter­reni su cui dovrebbe sorg­ere l’impianto. L’ac­cor­do infat­ti non c’è e questi si sono dimostrati crit­i­ci sul prog­et­to. Sec­ca la rispos­ta del sin­da­co: «Abbi­amo chiesto ad Agsm di tentare fino all’ul­ti­mo un accor­do bonario con le par­ti», dichiara Cam­pag­nari, «ma se questo non sarà pos­si­bile sare­mo costret­ti a pas­sare alle maniere for­ti. Sarebbe un pec­ca­to: non gioverebbe a nes­suno e ral­len­terebbe l’iter del prog­et­to».

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