sabato, Aprile 27, 2024
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Finanziati soprattutto dalla Regione altri percorsi verso Torri e Bardolino per gli appassionati delle bici. Le piste ciclabili a basso impatto ambientale saranno realizzate ripristinando vecchi sentieri

Mezzo miliardo per due «strade bianche» sopra San Vigilio

Il successo della gran fondo svoltasi lo scorso 22 aprile e la notizia dell’imminente apertura della scuola promossa dalla campionessa Paola Pezzo in collaborazione con l’associazione albergatori fanno di Garda una sorta di piccola capitale della mountain bike. Ma la cittadina rivierasca potrà presto disporre anche di nuove piste ciclabili. Con un intervento del valore di mezzo miliardo, finanziato in buona parte dalla Regione Veneto e per il resto da un contributo statale pluriennale, saranno infatti ripristinati due sentieri, uno verso Torri e l’altro in direzione di Bardolino, a disposizione dei patiti della bicicletta.«La Regione», dice il sindaco Giorgio Comencini «ha accolto favorevolmente il nostro progetto di piste ciclabili. Le opere previste riguardano due percorsi, uno a ovest e l’altro ad est del paese». Il primo tratto delle nuove piste ciclabili di Garda prenderà avvio nei pressi di villa Carlotti-Canossa e risalirà poi il Monte Luppia sopra Punta San Vigilio sino a raggiungere il confine con Torri del Benaco. Si tratta d’un tracciato di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, completamente immerso nella macchia mediterranea. Riutilizza una vecchia strada, la cosiddetta «via strova», citata in antiche mappe e riportata alla luce di recente grazie all’intervento congiunto del comune e della sezione gardesana dell’associazione nazionale alpini. Il tracciato è in gran parte delimitato da muretti a secco ed ha qualche porzione di pavimentazione in acciottolato. Il secondo dei percorsi recupera ed attrezza una vecchia stradicciola comunale che, diramandosi dal centro storico, risale verso est fino a raggiungere, in mezzo ai boschi della Rocca, il confine col comune di Bardolino, a una quota superiore ai duecento metri. Anche in questo caso si attraversa una porzione di territorio dal considerevole fascino naturalistico. «Il percorso ciclabile che si andrà a realizzare», dice Comencini «taglia traversalmente il territorio comunale e si inserisce in un contesto complessivo di itinerari ciclabili integrati che vede coinvolti anche Bardolino e Cavaion veronese». L’obiettivo è quello di collegare la Valdadige al Garda con una rete di percorsi destinati alla bicicletta. La proposta progettuale finanziata dalla Regione Veneto è stata elaborata congiuntamente dai comuni di Garda e Cavaion, in accordo anche con Bardolino. Le opere da realizzare riguardano essenzialmente la ristrutturazione delle sedi viarie esistenti, in passato utilizzate proprio come strade o mulattiere ed ora ridotte grosso modo a sentieri pedonali, quando non sono addirittura invase dalla vegetazione. In superficie dovrebbe essere effettuato un trattamento del tipo «ecologico di impregnazione» (questa la terminologia dei progettisti) eseguito con strati di pietrisco tratto dai calcari locali, amalgamati e consolidati con un’emulsione di bitume modificato con bagnature e rullature successive. Un fondo adatto alla bicicletta, insomma, ma di bassissimo impatto ambientale. Sembreranno in tutto e per tutto delle classiche «strade bianche».

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