giovedì, Marzo 28, 2024
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«Giornata europea di riconciliazione». Al cimitero militare s’intrecciano tante storie di guerra «ma nessuno», afferma il console Uta Mayer «commemora i criminali nazisti»

Onorati i caduti della Germania

Nel condividere a commemorare, nel giorno del lutto nazionale del popolo tedesco, anche i caduti italiani delle due Grandi guerre, Costermano assurge «a esempio e simbolo della riconciliazione in Europa». Sono le parole del console generale della Repubblica Federale Tedesca a , Uta Mayer-Schalburg, intervenuta domenica alla cerimonia commemorativa al monumento dei caduti italiani e conclusasi al cimitero militare germanico dove sono sepolti poco meno di 22 mila caduti tedeschi. «Molti di loro non avevano neanche vent'anni», ha ricordato il console, «sacrificati da un regime che della tirannia, della guerra e del genocidio aveva fatto la sua dottrina. Vittime a loro volta, diventati lo strumento di una politica animata da un profondo disprezzo dell'umanità che ha portato la morte non solo a loro, ma a milioni di persone, a causa della loro religione o della loro convinzione politica». Richiamandosi alla polemica mai spenta in Germania e generata dal fatto che nei cimiteri tedeschi in Italia verrebbero onorati oltre ai soldati anche criminali nazisti e membri delle Ss, il console generale ha ammesso come infatti a Costermano siano «sepolti almeno tre uomini colpevoli di reati atroci, resisi responsabili di delitti contro l'umanità commessi in Italia». Le loro spoglie – ha precisato – sono state sepolte a Costermano negli anni confusi del dopoguerra, «ma nessuno che rappresenta il nostro Stato libero e democratico», ha detto la signora Uta Mayer-Schalburg, «onora questi caduti». Sta di fatto che tra le 21.971 tombe ci sono quelle di Christian Wirth, Franz Reichleitner e Gottfried Schwartz, tre capi delle Ss che, dopo aver fatto esperienza nel programma di «eutanasia» per eliminare handicappati e malati di mente, organizzarono e comandarono i campi di sterminio. Nello stesso cimitero sono sepolti Hans Schmidt e quattro suoi compagni, uccisi in Albinea come «traditori», perché erano in contatto con i partigiani e si preparavano a passare con loro in montagna. «I colpevoli e gli innocenti ci ricordano», ha sottolineato il console nel suo intervento sul colle, «gli anni bui del passato tedesco e anche la responsabilità politica e individuale di cittadini tedeschi. La Repubblica Federale si è confrontata con la nostra storia e con i torti commessi a tutti i livelli – Stato, Società e Chiesa – e in modo così intenso e convincente che si trova al di sopra di ogni dubbio». In apertura della cerimonia, dopo aver ringraziato per la loro presenza i rappresentanti ufficiali dello stato italiano e quelli delle associazioni partigiane e dato il benvenuto, sia ai membri della colonia tedesca del Nord Italia che ai familiari dei soldati che riposano nel cimitero, il console generale ha evidenziato come l'attacco terroristico dell'11 settembre abbia «infranto un'altra volta la pace. Dio voglia che questa lotta tra il mondo libero e la dittatura del terrorismo finisca al più presto con il minor numero di vittime». Alla cerimonia, tra le molte persone i militari della Nato e Rudolf Baumgaertel, massimo ufficiale tedesco in Italia, il generale di Brigata Carlo Frigo comandante territoriale del Trentino-Alto Adige; il generale Gianfranco Caminata addetto per le onoranze caduti in guerra; il ten. Giorgio Borrelli comandante la compagnia dei di Caprino, il sindaco di Costermano Giorgio Castellazzi, mentre quello di Verona, Michela Sironi, era rappresentato da Manlio Fichera; mons. Armando Piccoli quale rappresentante del vescovo della diocesi scaligera padre Flavio Roberto Carraro e Dino Vincenzi a rappresentare la Camera di Commercio di Verona. Sul colle, all'intervento del console generale, sono seguite le preghiere di don Giorgio Scala parroco di Costermano, del pastore di Milano Donecke e l'onore ai caduti da parte del ten. col. a riposo Waldemar Krause. A rappresentare i partigiani anche Nando Labò, invalido, rimasto ferito nel corso di un'azione nel febbraio del 1945 e salvato grazie all'intervento operatorio di un medico militare tedesco che gli ha amputato una gamba. «In quella battaglia», ricorda il partigiano, «rimasero uccisi un capitano e un sergente germanici sepolti qui a Costermano e sulla loro tomba ogni anno veniamo a deporre un mazzo di fiori». Folta la rappresentanza degli arrivati anche dall'Alto Garda trentino e valle di Ledro accompagnati da Franz Wurzel residente a Pregasina. Presente anche il corpo musicale della città di Eichhofen e il coro «La Rocca» di Garda diretto dal maestro Giorgio Avanzini.

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