In occasione della XX edizione del Premio Giovanni Treccani, il Comune di Montichiari e Montichiari Musei hanno individuato nello scultore bresciano Tullio Cattaneo uno dei migliori interpreti della ricerca artistica contemporanea, attribuendogli il Premio che per l’edizione 2010 prevederà una mostra monografica a lui dedicata ed allestita nelle sale di Palazzo Tabarino.

Pittura e Scultura nella ricerca artistica contemporanea. Tullio Cattaneo. L’esperienza della forma

17/11/2010 in Mostre
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Di Luca Delpozzo

Cura­ta da Pao­lo Sac­chi­ni del­l’ degli Stu­di di Par­ma, la mostra intende riper­cor­rere, attra­ver­so cir­ca cinquan­ta opere, il per­cor­so cre­ati­vo del­lo scul­tore bres­ciano, da molti anni ded­i­to ad una ricer­ca appas­sion­a­ta e sin­cera, che lo ha con­dot­to a mer­itare – pur nel­la ris­er­vatez­za di un’arte mai urla­ta e lon­tana dalle mode più in voga – un pos­to di asso­lu­to rilie­vo nel panora­ma artis­ti­co bres­ciano, all’in­ter­no del quale la sua lezione è sta­ta anzi di sti­mo­lo a numerosi col­leghi. Nato a Bres­cia nel 1951, Tul­lio Cat­ta­neo stu­dia nel­la sua cit­tà pres­so il Liceo Artis­ti­co “Vin­cen­zo Fop­pa”, pres­so il quale è allie­vo – oltre che di Gianoro Bot­ta, che per pri­mo gli trasmette la predilezione per la scul­tura – di Domeni­co Luset­ti, del quale in segui­to fre­quen­ta lo stu­dio. Dopo gli stu­di acca­d­e­mi­ci a Brera, che si con­cludono nel 1977 con il con­segui­men­to del diplo­ma in scul­tura sot­to la gui­da di Enri­co Man­fri­ni, intraprende l’at­tiv­ità pro­fes­sion­ale affi­an­can­dola all’in­seg­na­men­to pres­so lo stes­so Liceo Fop­pa, in cui è docente di model­la­to sino al 2001; da quel­la data, e sino al 2005, è diret­tore del­l’Ac­cad­e­mia di Belle Arti “San­taG­iu­lia” di Bres­cia. A par­tire dal 2005 si ded­i­ca esclu­si­va­mente alla scul­tura, pros­eguen­do con coeren­za la sua ricer­ca appar­ta­ta, che lo vede parte­ci­pare con par­si­mo­nia a mostre col­let­tive e per­son­ali. Le sale di Palaz­zo Tabari­no ospi­tano dunque una pic­co­la anto­log­i­ca del­l’­opera di Cat­ta­neo, pro­po­nen­do un per­cor­so arti­co­la­to e vivace che accos­ta ter­recotte gran­di e pic­cole, crono­logi­ca­mente sca­late tra il 1986 ed il 2010 ed allestite sec­on­do un anda­men­to tem­ati­co, che con­sente di toc­care tutte le prin­ci­pali fonti d’ispi­razione del­lo scul­tore. I temi predilet­ti da Cat­ta­neo, appar­ente­mente estranei tra loro, sono in realtà col­le­gati da fili sot­tili e talo­ra impercettibili. Dalle fig­ure umane addos­sate ad alberi (qua­si che nel­la natu­ra trovassero l’u­ni­co appiglio capace di sosten­er­le nel loro allar­ma­to stu­pore), alle Bag­nan­ti e Mod­elle, che rein­ter­pre­tano un tema plas­ti­co antichissi­mo sec­on­do una sen­si­bil­ità mod­er­na, non aliena da influen­ze picas­siane e matis­siane; dalle Veneri, che inau­gu­ra­no l’indagine dei temi mito­logi­ci resi con eccezionale capac­ità di sin­te­si ed estrema econo­mia di mezzi for­mali, a brani come le Teste e i Ritrat­ti, persi­no vir­tu­o­sis­ti­ci nel loro tra­sog­na­to nat­u­ral­is­mo; sino a giun­gere, infine, alle coin­vol­gen­ti Poet­esse e ai tan­ti svol­gi­men­ti plas­ti­ci delle fig­ure di Saf­fo e Lucrezia, donne tor­men­tate e ribel­li che pagano tragi­ca­mente, con il prez­zo più alto, la pro­pria indipen­den­za morale e intel­let­tuale.

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