Curata da Paolo Sacchini dell’Università degli Studi di Parma, la mostra intende ripercorrere, attraverso circa cinquanta opere, il percorso creativo dello scultore bresciano, da molti anni dedito ad una ricerca appassionata e sincera, che lo ha condotto a meritare – pur nella riservatezza di un’arte mai urlata e lontana dalle mode più in voga – un posto di assoluto rilievo nel panorama artistico bresciano, all’interno del quale la sua lezione è stata anzi di stimolo a numerosi colleghi. Nato a Brescia nel 1951, Tullio Cattaneo studia nella sua città presso il Liceo Artistico “Vincenzo Foppa”, presso il quale è allievo – oltre che di Gianoro Botta, che per primo gli trasmette la predilezione per la scultura – di Domenico Lusetti, del quale in seguito frequenta lo studio. Dopo gli studi accademici a Brera, che si concludono nel 1977 con il conseguimento del diploma in scultura sotto la guida di Enrico Manfrini, intraprende l’attività professionale affiancandola all’insegnamento presso lo stesso Liceo Foppa, in cui è docente di modellato sino al 2001; da quella data, e sino al 2005, è direttore dell’Accademia di Belle Arti “SantaGiulia” di Brescia. A partire dal 2005 si dedica esclusivamente alla scultura, proseguendo con coerenza la sua ricerca appartata, che lo vede partecipare con parsimonia a mostre collettive e personali. Le sale di Palazzo Tabarino ospitano dunque una piccola antologica dell’opera di Cattaneo, proponendo un percorso articolato e vivace che accosta terrecotte grandi e piccole, cronologicamente scalate tra il 1986 ed il 2010 ed allestite secondo un andamento tematico, che consente di toccare tutte le principali fonti d’ispirazione dello scultore. I temi prediletti da Cattaneo, apparentemente estranei tra loro, sono in realtà collegati da fili sottili e talora impercettibili. Dalle figure umane addossate ad alberi (quasi che nella natura trovassero l’unico appiglio capace di sostenerle nel loro allarmato stupore), alle Bagnanti e Modelle, che reinterpretano un tema plastico antichissimo secondo una sensibilità moderna, non aliena da influenze picassiane e matissiane; dalle Veneri, che inaugurano l’indagine dei temi mitologici resi con eccezionale capacità di sintesi ed estrema economia di mezzi formali, a brani come le Teste e i Ritratti, persino virtuosistici nel loro trasognato naturalismo; sino a giungere, infine, alle coinvolgenti Poetesse e ai tanti svolgimenti plastici delle figure di Saffo e Lucrezia, donne tormentate e ribelli che pagano tragicamente, con il prezzo più alto, la propria indipendenza morale e intellettuale.
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In occasione della XX edizione del Premio Giovanni Treccani, il Comune di Montichiari e Montichiari Musei hanno individuato nello scultore bresciano Tullio Cattaneo uno dei migliori interpreti della ricerca artistica contemporanea, attribuendogli il Premio che per l’edizione 2010 prevederà una mostra monografica a lui dedicata ed allestita nelle sale di Palazzo Tabarino.
Pittura e Scultura nella ricerca artistica contemporanea. Tullio Cattaneo. L’esperienza della forma
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