L’orologio della torre Apponale batte ancora le ore sulla vecchia Renga, la campana di città, scandendo i minuti sui due quadranti restituiti all’antica foggia: numeri romani sull’esterno dall’1 al 12 e cifre arabiche all’interno dalle 13 alle 24. Il tutto contornato da fregi in rame e cornici in ferro. La scomparsa dello swatch, com’era stato ribattezzato il quadrante azzurro di cristallo temperato spesso tre centimetri, è stata salutata in piazza con una cerimonia che ha permesso al vicesindaco Matteotti di far rilevare come anche la promessa che l’orologio sarebbe tornato entro Natale, sia stata rispettata. Un altro passo avanti nel progetto di riqualificazione del centro storico, che continuerà l’anno prossimo con la posa in opera delle lanterne ricopiate dal modello più antico esistente in città, e con l’arredo urbano di piazza san Rocco appena progettato da Winkler e Campetti. La torre nel 2001 sarà agibile ai visitatori, e per un giorno alla settimana l’ingresso sarà gratis (come per la torre della Rocca, da cui ci si attende un rilancio dell’offerta museale). La soddisfazione per la conclusione di un itinerario che dura incredibilmente da tre anni, è appena attraversata da alcune riserve. Le quattro, nel vecchio quadrante a numeri romani, erano fatte con aste parallele, IIII, anzichè con il IV attuale. Non basta: il quadrante bianco, se da una parte rende più visibili i numeri, dall’altra condanna al buio più nero il locale interno della torre dov’è il macchinario elettronico che regola l’orologio. Un peccato: anzi, due.
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L'orologio della Torre è tornato all'antico
Reintrodotti i quadranti a numeri arabi e romani
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