venerdì, Aprile 19, 2024
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Da febbraio ad agosto una gara per eliminare o nascondere brutture ed incuria. Riva cerca il suo aspetto migliore per i ministri Ue

Sette mesi per rifarsi il trucco

Quei mucchioni di terra e sassi cavati dal tunnel della Occidentale e depositati sul lungolago fra la centrale del Ponale e la Casa rossa, a forza di star lì sono in qualche modo scivolati nel novero della schifezze che i residenti nemmeno vedono più, tanto è forte l’abitudine. Ma che effetto faranno agli occhi dei ministri europei e delle loro delegazioni se ai primi di settembre saranno ancora al loro posto, ad affliggere un ritaglio del golfo rivano finito su migliaia di cartoline? Se lo stanno chiedendo in municipio, Pietro Matteotti, responsabile dei lavori pubblici in primis, ma poi tutti i colleghi di giunta mobilitati secondo le rispettive competenze a garantire alla città il massimo dello splendore. I punti dolenti sono noti ed il tempo a disposizione drasticamente ridotto: sette mesi, da febbraio ad agosto. Per il lungolago D’Annunzio il progetto c’è: se ci fossero anche i soldi (attesi, per la massima parte, dalla provincia) secondo il vicesindaco, si potrebbe provare. Sicura la nuova illuminazione di pizza Tre Novembre, oggetto di un incontro con l’architetto fiorentino incaricato del progetto proprio a metà di questa settimana: luci dall’alto, con una serie di fari inseriti alla base dei cornicioni. Nessun problema nemmeno per una mano d’asfalto nuovo sulle vie cittadine: si tratta semplicemente di anticipare a primavera un lavoro che altrimenti sarebbe stato diluito fin all’autunno. Più problematico l’intervento in piazza Erbe, originariamente pensato in due tempi, corrispondenti ai due livelli della piazza. Ovvio che agli illustri ospiti non si potrà mostrare una piazza rifatta a metà, o tutto o niente. Una nota dolente è rappresentata dall’accesso orientale alla città: su viale Rovereto l’unico intervento possibile è quello d’un po’ di fiori. Matteotti intende chiedere un incontro con i proprietari della porzione nord dell’area Cattoi per vedere se qualcosa si possa rimediare: le mascherature messe in opera sul lato sud del viale denunciano in occasioni come questa tutti i limiti d’un rattoppo. D’altro canto fra l’ex Rosengarten, il compendio ex Ferrari sull’altro lato della strada, le ville ed i capannoni dell’ex falegnameria Cattoi, il colpo d’occhio è da periferia metropolitana degradata, desolante. Sarà pronto il parco acquatico all’altra estremità del compendio, alle foci dei torrenti Albola e Varone: è un vero peccato che le passeggiate sul lungolago non entrino nell’agenda dei lavori.

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