venerdì, Aprile 26, 2024
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L’alto lago chiede anche voli notturni per rimediare alla distanza dagli ospedali

Soccorsi, serve l’elicottero

«Per la parte settentrionale dell’alto Garda e – a maggior ragione – per l’entroterra di Valvestino e Magasa, più che la collocazione degli ospedali che pure rimane un problema importante, necessita concentrarsi sul funzionamento degli interventi di pronto soccorso, che devono essere immediati e veloci, altrimenti il paziente potrebbe rischiare grosso. La collocazione geografica decentrata delle nostre zone impone di volgere lo sguardo verso l’elisoccorso e, di conseguenza, all’utilizzo se possibile anche notturno degli elicotteri». Questo è il commento di Manlio Bonincontri, sindaco di Tignale, subito dopo la conclusione dell’assemblea della Comunità Montana Parco dell’alto Garda, convocata ieri mattina a Valvestino dal presidente Bruno Faustini. All’assise erano presenti anche i sindaci dell’alto lago, oltre al tavolo tecnico e alcuni medici: Menolfi, Previdi, Zecchinato, Aimo. Significativa anche la partecipazione del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Angelo Foschini. Procede sulla falsariga di Bonincontri, il suo collega di Gargnano Marcello Festa che aggiunge: «Anche Gargnano, vista la sua posizione centrale, deve divenire sede di un centro di primo soccorso accanto a Gavardo e in estate a Salò. Di più: bisogna approntare subito le piazzole per l’elisoccorso ed i comuni ci stanno lavorando con la Comunità Parco. L’importante, però, è che vengano messi a disposizione gli elicotteri: che portino il malato in un ospedale anziché in un altro, è a questo punto secondario». Cambia poco, si intuisce, per un paziente dell’alto lago, raggiungere questo o quell’ospedale tra quelli operativi. È importante, invece, arrivarci in condizione di potere essere curati. Ne consegue l’esigenza di tempestività. Nel corso dell’assemblea è stata ribadita questa esigenza. Conseguente la riflessione sulla possibilità di atterraggi anche notturni su apposite piazzole, e la proposta è che ciò avvenga in ciascun comune, tra quelli più lontani dagli ospedali: Gargnano (3.000 abitanti in 13 nuclei abitati), Tignale (1.200 residenti in 6 frazioni), Tremosine (1.800 abitanti in 15 paesi), Valvestino e Magasa (7 paesini). Ribadita, inoltre, l’esigenza del coordinamento dei soccorsi, che dovrebbero avvenire attraverso l’elicottero, con il centro di primo intervento, perché vi siano a disposizione medici specializzati nella rianimazione e non generici. Non è mancato il rilievo sull’operatività in molti comuni, di ambulanze, acquistate dalle amministrazioni locali e date in gestione ai gruppi di volontariato, piuttosto numerosi e disseminati su un’area assai vasta. In proposito, qualche sindaco ha lamentato che non vi siano stati sostegni economici per i comuni che si sono addossati la spesa. Altro tema sul tappeto è la collaborazione con la Valle Sabbia, andando nella direzione e alla ricerca di unità di intenti per quanto attiene le strutture ospedaliere. Non è mancata – a questo punto – la riflessione in riferimento al nuovo ospedale di Roè Volciano. Dopo il no regionale ad una prima proposta avanzata in passato, si sta ora attend endo una risposta da Milano, successiva all’inoltro di una seconda ipotesi. Notizie dovrebbero giungere probabilmente tra un mese. Dovesse anche in questo caso maturare qualche cosa di negativo, ci si indirizzerebbe verso un potenziamento di Gavardo (per acuti) e verso la costruzione di una nuova struttura di riabilitazione. Resterebbe da stabilire, in questo caso, l’ubicazione della costruzione: decisione da prendere dopo una eventuale risposta negativa da Milano.

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