martedì, Novembre 5, 2024
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La Provincia autonoma entra nella società che gestisce l’aeroporto di Montichiari. «Un’opportunità per gli operatori del turismo»

Trento sceglie il D’Annunzio

Cresce la presenza della Provincia autonoma di Trento nel sistema aeroportuale del Garda, grazie all’ accordo tra gli scali di Verona-Villafranca e Brescia-Montichiari, con la costituzione della nuova società di gestione per l’ aeroporto «Gabriele D’ Annunzio», controllata per l’ 85 per cento dalla Catullo spa. La presenza della Provincia autonoma di Trento nella nuova realtà operativa bresciana – informa una nota – è garantità dal pacchetto di azioni (pari al 18 per cento) detenuta nella società veronese, di cui è il secondo socio per importanza e si concretizza con l’ inserimento nel consiglio d’ amministrazione del vice presidente della «Valerio Catullo» spa, ingegner Pino Belli. La società «Gabriele D’ Annunzio» – viene detto nella nota della Provincia autonoma – consentirà allo scalo di Brescia di crescere più rapidamente e di svolgere un ruolo molto importante, così come più volte ribadito anche dalla Regione Lombardia, in particolare come scalo merci per il sud Europa. Le specializzazioni previste in una logica di sistema coordinato non concorrenziale o conflittuale – principalmente voli di linea per Verona; merci, basso costo e charter per lo scalo bresciano -, saranno in grado di offrire al territorio nuove opportunità per chi viaggia per affari o per turismo in Italia e all’ estero, ma anche un maggiore potenziale in direzione opposta, cioè per chi vuole entrare nel nostro Paese. In questo senso, la presenza di compagnie aeree cosiddette a basso costo – la Ryanair ha messo ormai stabili radici a Montichiari – e di vettori versatili, in grado di adattarsi alle mutate condizioni di mercato, unitamente allo studio di nuove destinazioni in grado di attrarre e soddisfare le esigenze del bacino conferiscono nuovo impulso – secondo i trentini – allo sviluppo dei due scali, per i quali si intravedono già alcuni segnali positivi. Tra le nuove mete, le più gettonate sono l’ Islanda e la Russia. Buone anche le conferme dall’Inghilterra, che solo lo scorso anno ha generato un movimento di oltre 400.000 passeggeri di cui 300.000 in arrivo con destinazione il lago di Garda e le montagne del Trentino, grazie appunto ai voli della Ryanair. «Il sistema aeroportuale del Garda – spiega l’assessore ai Trasporti della Provincia autonoma di Trento, Silvano Grisenti – rappresenta una buona possibilità per gli operatori del Trentino per tutte quelle iniziative che in qualche modo possono essere supportate o relazionarsi in modo sinergico con il mondo del trasporto aereo». «Questo conferma pienamente l’ obiettivo strategico – prosegue l’ assessore – di offrire un servizio sempre più ampio, allo scopo di avvicinare il Trentino al resto del mondo». Del resto, prosegue Grisenti, «la Provincia autonoma di Trento ha contribuito in modo significativo allo sviluppo dello scalo veronese grazie all’apporto di competenze, di capitali, di collegamenti con il territorio e di flusso di passeggeri. Senza mai cedere alla tentazione di fare del “Caproni” l’ aeroporto del Trentino, abbiamo sempre lavorato perseguendo una logica di sistema, con l’aeroporto di Verona a fare da cardine, Brescia in rapporto sinergico e il “Caproni”, per il quale si stanno studiando possibili sviluppi, inserito in questa prospettiva».

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