Le passeggiate sul monte Corno non saranno più «abusive»: i proprietari dei sette poderi in cui è suddiviso l’ultimo polmone verde di Desenzano, hanno accettato la proposta di lasciare libero il passaggio lungo i sentieri che attraversano la collina. È vero che, in realtà, i desenzanesi a passeggio sul Monte Corno ci sono sempre andati, e che i proprietari hanno sempre chiuso un occhio. La novità è che ora sarà messo nero su bianco un accordo con il Comune che concede una servitù di passaggio ad uso pubblico lungo 5 chilometri di stradine vicinali, per la creazione di un meraviglioso percorso ecologico tra campi e boschi, tra stagni e uliveti con vista totale sul lago di Garda. Un sogno che diventa realtà per tutti. Entro la fine del mese sarà firmato l’accordo tra il Comune, la sezione del Club alpino italiano da cui un anno fa era partita l’intelligente proposta e il sette proprietari della collina ovvero: la famiglia Ortelli, la signora Baresani, le sorelle Branchi, l’albergatore Cerini, l’azienda agricola San Martino, l’Ospedale e il circolo «Le Tresine». Sulle loro proprietà il Comune investirà 30 mila euro per sistemare le stradine, ripurirle, delimitarle con una staccionata e niente più: è un percorso che sistema l’esistente per renderlo fruibile senza snaturare nulla. Il Cai fornirà, in convenzione con il Comune, i volontari per la manutenzione, la sorveglianza ed eventuali visite guidate. «Ai proprietari è stato garantito che il percorso sarà solo pedonale: vietate le moto, i motorini e anche le bici – spiega il Comune -. L’Amministrazione municipale si assumerà l’onere delle spese di manutenzione e la garanzia del rispetto degli accordi». Così è passato un principio moderno e intelligente: la proprietà è privata e guai a chi la tocca, ma il paesaggio e la natura sono un bene di tutti. Dunque, se c’è rispetto e se i patti sono chiari, non c’è problema a lasciar liberi i sentieri. L’accordo alla firma a Desenzano sarà d’esempio a tutta la provincia e va nella direzione indicata due anni fa dall’Azienda Forestale della Regione Lombardia, che aveva promosso iniziative di questo tipo. Il percorso sul Monte Corno correrà lungo la stradina bianca che comincia alle spalle delle Cantine Visconti, attraversa Madergnago e raggiunge le proprietà Baresani, Ortelli e Papa, poi entra nella conca delle Tresine e sale sulla cresta del monte per scendere lungo una balza scoscesa fino al Massadrino. Passeggiando si costeggeranno tre laghetti, attraverso prati, boschi, vigne e campi. La bellezza è nel paesaggio, tutto verde e azzurro con il lago sullo sfondo. I buoni osservatori potranno incontrare da vicino la flora e la fauna tipica di questo ambiente. Tra i fiori, orchidacee come l’Ofride apifera e l’Orchidea piramidalis, oppure la Spiranthes spinali e il Gladiolo delle messi (molto raro nel resto d’Italia ma frequente sul Monte Corno). Tra gli animali l’upupa, la civetta, lo scricciolo, la cinciallegra, il cuculo, il saltimpalo, il beccaccino e ancora gli uccelli tipici degli ambienti umidi, che nidific ano alla palude del Vallio sotto il Monte Reciago, di fronte al Monte Corno: il martin pescatore, il falco di palude, la nittifera, l’usignolo di fiume, la marzaiola. Insomma, quel che resta della natura a Desenzano, un piccolo grande tesoro. Ne è felicissimo Gabriele Lovisetto, presidente della sezione Cai che con i suoi 500 iscritti è la più grande associazione ambientalista oltre che sportiva di Desenzano. «Noi siamo alpinisti ed escursionisti – spiega Lovisetto -, amiamo la montagna sia a livello sportivo che naturalistico. Il Monte Corno misura solo 150 metri alla quota massima, ma per noi era la cima più importante da conquistare, perché è nel cuore di tutti i desenzanesi. Così un anno fa abbiamo lanciato questa proposta e ora siamo felici che stia andando a buon fine».
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DESENZANO. Accordo con Comune e privati: il progetto del Club alpino italiano è realtà
Itinerario dal lago a Reciago, un gioiellino naturalistico
Sui sentieri del monte Corno
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